15
marzo

Ares Gate, a Non è L’Arena si vuole screditare Adua Del Vesco

Non è l'Arena

Non è l'Arena

L’Ares Gate è stato nuovamente oggetto di discussione a Non è l’Arena. Ieri sera, Massimo Giletti ha infatti parlato a lungo della questione, ponendo l’accento (al negativo) su colei da cui tutto è partito: Adua Del Vesco/Rosalinda Cannavò. Un’indagine, che attualmente sta interessando la Procura di Roma, pronta a valutare se Teodosio Losito sia stato davvero istigato al suicidio l’8 gennaio 2019 dal compagno Alberto Tarallo, come sostenuto dall’attrice, e da Massimiliano Morra, nella casa del Grande Fratello Vip.

Giletti ha mostrato ai telespettatori una testimonianza di un uomo, che ha scelto di non farsi vedere in volto. Quest’ultimo ha fornito un quadro piuttosto controverso della Del Vesco, svelando che Losito (con Tarallo) l’avrebbe trattata al pari di una figlia adottiva:

(…) Questa ragazza è stata è stata praticamente curata, cullata e tenuta nella bambagia da questi due miei amici, che sono stati i padri putativi davvero. (…) E quando c’è stato il periodo dell’anoressia l’hanno portata ovunque, da qualsiasi professore, e le governanti facevano a gara per chi riusciva a farla mangiare. Era una cosa, veramente, a tratti commovente. (…) Una volta aveva delle espressioni diaboliche, altre volte angeliche e altre volte stava muta. Fatto stesso di voler studiare teologia, e poi riempire la pagina di Instagram con foto abbastanza sexy sembrava un controsenso assoluto e così era lei.

Spiegazioni che si sono fatte più complesse quando Giletti, collegato con l’attrice Adriana Russo, ha mostrato alcuni sms inviati dalla Cannavò alla donna, nei quali dichiarava che avrebbe fatto di tutto per aiutare Tarallo, perchè gli voleva bene, a riprendersi dalla morte di Losito.

Non è mancata nemmeno la trasmissione di un messaggio vocale che Adua ha mandato, il 7 agosto 2019, ad una domestica di Tarallo:

Io e mia mamma stanotte abbiamo sognato Alberto contemporaneamente, io a Milano e lei gìù. Ho sognato che si sedeva accanto al mio letto, [...] mi guardava con disprezzo e mi diceva: ‘Nella tua casetta ho distrutto tutto, ho buttato via tutto’. E io provavo tenerezza, mi dispiaceva e gli dicevo: ‘Guarda, mi dispiace, ma io non stavo bene lì’. E lui mi guardava e mi diceva: ‘Eh, mi dispiace anche a me’, però con quello sguardo cattivo… prende la mano e me la passa, senza appoggiarla, dalla testa fino fino ai piedi e io sentivo il gelo dentro le ossa. Sembrava vero, ho pianto non so quanto. Sembrava così vero che sembrava che ce l’avevo accanto seduto nel letto. E poi mi sono svegliata alle sette, ho chiamato mia madre perchè l’avevo presa malissimo e mia madre mi fa: ‘Pure io lo stavo sognando adesso, in questo momento’. Lei si era sognata che lui stava male, che era a letto e che io le dicevo: ‘Mamma no, dobbiamo andare. Alberto sta male”. E lei dice: ‘Vabbè, ti accompagno io’. (…) Lui all’inizio non mi calcolava, poi a un certo punto mi ha abbracciato e mentre me ne vado lei sente che lui ride, ride proprio sai tipo di piacere?! E dice: ‘Eh, tanto adesso gliela faccio pagare‘. (…) Io sono convinta che lui mi sta mandando qualcosa. E non lo so se è suggestione, ma io nel sogno che ho fatto stamattina, che non era un sogno, io ce l’avevo accanto. Ce l’avevo accanto e il gelo che sentivo nelle ossa era incredibile”.

Una ricostruzione dalla quale è emerso che anche Rosalinda voleva bene a Tarallo (a meno che non fosse stata plagiata), ma da cui poi ha preso le distanze, probabilmente per l’intervento di una terza persona, che stando a quando emerso nel corso de L’Arena sarebbe il presunto “santone” Cristian, che la Cannavò ha frequentato con l’attuale onorevole Patrizia Marrocco:

Probabilmente perché lei ha accusato Alberto di quello che faceva lei. Se uno dice che qualcuno è Satana, significa che tanto bene non sta. Addirittura i sabba, i riti satanici, io in quella casa non ho mai visto niente del genere, ma solo persone più che normali, più che colte, comprese le cerchie di amici. (…) Lei a un certo punto ha avuto il bisogno di far parte di una – chiamiamola – setta. Chiamiamola “seguace di un santone”, diciamo quello che volete, ma era una cosa che ha del soprannaturale e non ha niente a che vedere con il mondo della razionalità cui appartenevano Alberto Tarallo e Teo Losito

ha infatti concluso il testimone “segreto”, mettendo in dubbio la versione di “Adua”, che ha accusato di essersela presa scioccamente con Losito quando la Ares è fallita, rivolgendosi a dei santoni, poiché si è vista “mancare il terreno sotto i piedi“, ossia il suo mantenimento economico.



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1 Commento dei lettori »

1. Lorenzo78 ha scritto:

15 marzo 2021 alle 16:08

Screditare? Ma questa qui il credito dove mai lo ha avuto???



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