Milly Carlucci
Terminata l’avventura con Ballando con le Stelle, Milly Carlucci torna sulle pagine di DavideMaggio.it alla vigilia della partenza di Ballando con Te (questa sera, 21.10 Rai 1), lo spin off programma ballerino del sabato sera di Rai 1 e competitor, dalla prossima settimana, di Amici di Maria De Filippi. La nostra chiacchierata inizia proprio da questo nuovo scontro con la conduttrice del talent di Canale 5.
Io respingo l’idea della sfida. Le serate televisive sono diventate dei duelli tra programmi e protagonisti quando, invece, sono dei servizi che noi rendiamo ad un pubblico che ci onora della sua presenza davanti al teleschermo e, nel caso della Rai, paga il canone e vuole vedere delle cose fatte bene. L’idea del duello è tipicamente italiana: noi amiamo i bianchi e i neri, i Guelfi e i Ghibellini, Coppi e Bartali, ma in realtà ognuno di noi deve fare il proprio dovere nei confronti del pubblico che lo segue, dell’azienda, dei protagonisti che coinvolgi nelle tue avventure.
La domanda veniva spontanea perchè ultimamente hai dichiarato che sarebbe opportuno alternare Ballando con le Stelle e Italia’s Got Talent, pur essendo dei prodotti diversi tra loro…
Non è per un fatto di ’scontro di prodotti’. Nell’epoca di vacche magrissime che stiamo vivendo, la televisione è abbastanza morta e ci sono delle serate in cui ti dai i pizzichi dalla noia. Dato quindi che sono due programmi nei quali si investe e ci si aspetta che i pubblicitari mettano denaro, l’essere sfalsati fa si che si copra meglio il palinsesto. In Inghilterra hanno fatto così; andavano in onda nella stessa sera ma in slot differenti, anche se lì è più facile farlo perchè i programmi durano un’ora e in prime time possono fare quattro programmi diversi.
Saresti favorevole ad una cosa del genere anche in Italia?
Certo. Ma fare quattro programmi è questione di soldi. Pensa al risparmio che c’è con un programma come Ballando con le Stelle o Italia’s Got Talent che ti copre prima e seconda serata. In Inghilterra, invece, il prime time inizia alle 6.30 e si realizzano quattro programmi, oltre a quelli della seconda serata.
Qualche giorno fa Giancarlo Leone, direttore Rai Intrattenimento, lamentava proprio l’eccessiva lunghezza degli show in prime time. Che si fa?
Rai 1 una volta aveva la sua seconda serata che mi pare partisse alle 23.40 e c’erano dei programmi ad hoc che, tempo fa, non erano necessariamente di informazione. In seconda serata, per esempio, si sperimentava la comicità. Sono però investimenti. Il programma fiume, invece, ti copre tutto ma è anche un’aberrazione perchè è un consumo di idee spaventoso. Con un programma di 3/4 ore consumi in una serie sola quello che in altre nazioni sfrutti per 3/4 anni.
Sei molto legata a Ballando. Se ce ne fosse la necessità investiresti mai qualcosa di tuo se le risorse messe a disposizione fossero insufficienti?
L’abbiamo già fatto. Sia io che gli autori abbiamo coperto le spese per delle cose che ci sembrava giusto avere nel programma. Quando si è verificata una situazione estrema per cui non si poteva avere un certo personaggio, l’abbiamo fatto. Ed è capitato non solo per personaggi importanti ma, ad esempio, per coprire le spese per voli e soggiorni di maestri che venivano a dimostrare specialità. E’ una cosa che è successa negli ultimi tre o quattro anni.
Ti fa onore…