
23
giugno
L’ULTIMA PAROLA CANCELLATA? RAI2 SMENTISCE

Gianluigi Paragone
“Come Santoro o Biagi? Non scherziamo, non ne ho la statura…“. Gianluigi non accetta il Paragone, di epurazioni non vuol sentir parlare. Eppure, secondo il sito del Fatto Quotidiano, qualcuno in Rai aveva ben pensato di cancellare dal palinsesto L’Ultima Parola, il suo talk show in onda il venerdì sera sulla seconda rete. Tra silenzi, smentite e dietrofront, ieri da Viale Mazzini hanno fatto sapere che il programma di Gianluigi Paragone ci sarà anche nella prossima stagione, ed una conferma ufficiale la si potrà avere già domani, durante la presentazione dei palinsesti autunnali 2013.
Attenzione, però. Una volta accertata la presenza del programma in palinsesto, sarà interessante vederne i contenuti. L‘inghippo, infatti, potrebbe nascondersi lì: sembra che qualcuno abbia chiesto a Paragone di lasciare da parte la politica e di trattare altre tematiche. Secondo il Fatto, gli artefici della manovra sarebbero stati alcuni esponenti del Pdl (tra cui Maurizio Gasparri e Paolo Romani), infastiditi dal registro anti-Casta adottato dal conduttore da un paio di anni a questa parte. Prima la chitarra, poi le voci indignate della piazza ed il pubblico parlante: la trasformazione de L’Ultima Parola e del suo conduttore è stata progressiva ed evidente, per qualcuno discutibile ma certamente in grado di regalare al programma ascolti notevoli e grande popolarità. Il tutto, (quasi) sempre in seconda serata.
Ora, sembra che qualcuno avesse davvero pensato di proporre a Paragone un altro programma, magari musicale o di costume. Un’idea a dir poco azzardata, televisivamente rischiosa: perché chiudere o modificare un format di successo, impoverendo così l’offerta informativa del servizio pubblico? Senza L’Ultima Parola, peraltro, l’unico talk show di Rai2 rimarrebbe Virus, il contagio delle idee, il programma affidato al bravo Nicola Porro (dal prossimo 3 luglio) ma ancora tutto da sperimentare. Perché caricare di una tale responsabilità il giornalista in arrivo da La7?
E’ dunque auspicabile che la smentita di Rai2 trovi conferma e che il talk show di Paragone resti al suo posto. Domani, dopo la presentazione dei palinsesti, dovremmo saperne di più.
In ogni caso, a decretare il successo (o la cancellazione) di un programma dovrebbe essere in primis il pubblico, ed è curioso sentir parlare di presunte interferenze della politica in Rai proprio nei giorni in cui il neoeletto Presidente della Commissione di Vigilanza – il grillino Roberto Fico – ha promesso di estromettere i partiti dalla tv pubblica. Facile a dirsi, difficile a farsi: sembra che l’ultima parola vogliano averla sempre loro.

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5 Commenti dei lettori »

Prendersela anche con Paragone mi sembra un po’ troppo perchè non mi pare che il suo programma sia mai stato particolarmente pungente nei confronti della politica. Quel suo nuovo registro anti-casta è semplicemente un adeguamento al senso comune vigente e non ha niente di rivoluzionario. Che lo lascino in pace dove si trova, tanto più che garantisce ascolti a una rete mezzo morta.


Se lo cancellano fanno una cazzata grnade come Giuliano Ferrara.


Nonostante lui mi sia antipatico non si possono chiudere i programmi che fanno ascolto. Io invece la vedo malissimo per Porro, mi auguro di no… ma sento odore di FLOP.


Solo in Rai possono fare cavolate del genere. Come si fa a cacellare un programma che fa il 13?


5. lele ha scritto:
“perché chiudere o modificare un format di successo, impoverendo così l’offerta informativa del servizio pubblico?”
quindi questo programma arricchisce qualitativamente l’informazione in Rai? mah…

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1. Giuseppe ha scritto:
23 giugno 2013 alle 11:30