Nella Rai del futuro, quella dalle tinte giallo-verdi che sta prendendo forma, dovrebbero trovare spazio anche idee sovraniste e fuori dal cosiddetto racconto mainstream. Gianluigi Paragone se lo augura e, con il M5S, ci sta lavorando. A proposito: ma la politica non doveva più mettere becco sul servizio pubblico? Intervenendo a In Onda, ieri sera il senatore ed ex conduttore ha auspicato il ritorno in Rai de L’Ultima Parola, il talk show ‘vetero-populista’ che lui stesso presentò prima di trasferirsi a La7.
Riferendosi alla necessità di un cambiamento di rotta in Rai rispetto al recente passato, l’esponente pentastellato ha detto:
“Sarei contento di vedere un Presidente interprete di diverse visioni politiche, che possono essere sovraniste, e il sovranismo non è una bestemmia o una eresia nel linguaggio della politica. E quindi sarei molto ma molto contento che quell’esperimento che noi tentammo, L’Ultima Parola su Rai 2, potesse essere in qualche modo ripristinato con altri conduttori, con idee nuove e forze nuove“.
Poi l’attacco ai vertici dimissionati del servizio pubblico, accusati di non aver concesso spazio a determinate posizioni, in particolare euroscettiche e contrarie a un certo potere finanziario.
“La figura che secondo noi potrebbe rappresentare la Rai del cambiamento non ha paura di andare contro il linguaggio mainstream. Si vuole dire che l’Europa ha delle criticità? Lo si dica. Con la Maggioni, che era Presidente della Trilaterale in Italia, non si poteva dire. Con Orfeo non si poteva dire!“
ha dichiarato Paragone. L’uomo poi – riferendosi ai contenuti “scomodi” del talk show La Gabbia, da lui condotto su La7 – ha aggiunto in tono polemico:
“Quella Rai mai avrebbe fatto La Gabbia, era un ‘vade retro’. La Rai di Monica Maggioni e di Orfeo era mainstream. Erano talmente geni che hanno pure regalato a Mediaset i Mondiali di calcio. E qui erano incompetenti o in malafede“.
1. Gigi Russo ha scritto:
2 agosto 2018 alle 12:49