A giudicare dal rumore di queste ore il Festival di Sanremo parte con il vento in poppa andando al di là della ‘bassa definizione’ in cui naviga ancora la scaletta con le mille questioni pendenti: squalifiche, questione Celentano, Stevie Wonder, altri comici da arruolare, donne sul palco da ricalibrare.
Gianni Morandi non si scompone, risponde a tutti con tranquillità, anche a interlocutori virtuali che hanno esagerato con la provocatorietà. L’eterno ragazzo di Monghidoro porta con sé la serenità di avere un così grande numero di amici e cantanti a sorreggerlo dentro e fuori dal palco che tutt’al più sarà una festa musicale. Gli ascolti televisivi? Un terno al lotto, specialmente questa volta.
Nell’intervista rilasciata a Sorrisi il conduttore del Festival non manca di raccontare le proprie verità e i ragionamenti con il direttore artistico Mazzi. Non si può non cominciare dalla risposta alla ’strisciata’ virtuale di Enzo Iacchetti, entrato a gamba tesa sulla gestione del concorso Sanremo Social:
“Mi spiace che parli di inciuci e metta in dubbio la nostra buona fede. Noi abbiamo fatto le selezioni finali, è vero, ma avevamo deciso che il primo in classifica su Internet sarebbe comunque passato. E così è stato: si tratta di una creatura di Canale 5, Alessandro Casillo di Io Canto. Se volevamo fare di testa nostra chi ci obbligava a prendere uno nato a Mediaset invece di un concorrente di Ti lascio una canzone? Per forza abbiamo dovuto fare delle audizioni, una cosa sono i video su Facebook, un’altra i cantanti dal vivo.”
Ottima anche la chiosa per stemperare qualche populismo di troppo sull’opportunità di avere solo vallette italiane al Festival. Qualcun altro avrebbe sottolineato, magari beffardamente, che qualsiasi soluzione si prenda non vada mai bene. Figuratevi le etichettature da Italietta in caso di scelta di due attrici indigene. Morandi sceglie il garbo:
“Viviamo un momento di crisi, allora ci siamo detti: facciamo vedere al mondo come siamo bravi, facciamo uno scatto d’orgoglio e d’italianità mettendo in piedi un grande show anche internazionale. Ivana farà da ponte tra noi e il mondo. E tutti i cantanti stranieri che duetteranno coi concorrenti interpretano pezzi di grandi artisti della nostra storia, da Lucio Battisti a Vasco Rossi.”
Doveroso un accenno ai malumori della vedova Battisti. Anche in questo caso Morandi sposa la linea dell’unità nazionale, con il suo volemose bene rivisitato in chiave colli bolognesi, invitando a considerare quei testi come patrimonio comune degli italiani. Servirà questa prosopea ‘costituzionale’, quasi da discorso dell’ultimo dell’anno, a placare le rivendicazioni?
1. Sputnik ha scritto:
24 gennaio 2012 alle 12:05