Plagio? Imitazione? Programma fotocopia? Nemmeno per idea! Ad intervenire in difesa della causa di Baila! ci pensa Roberto Cenci, regista e direttore artistico del nuovo talent di Canale5, che in alcune dichiarazioni riportate da Libero e Il Giornale afferma di non voler sentire parlare di cloni ricordando di essere stato il primo ad aver portato il ballo popolare in tv:” Nel 1994-95 ho fatto Campioni di ballo con la Cuccarini dove si sono sfidate coppie di professionisti, ma non mi sono mai sognato di dire che la Carlucci mi ha imitato“.
Insomma, chi è senza peccato scagli la prima pietra sembra dire il regista della trasmissione, al centro di una simile querelle due anni fa in occasione della partenza di Io Canto sull’ammiraglia Mediaset. Una posizione condivisa anche da Piersilvio Berlusconi che in occasione della presentazione dei palinsesti, dopo essersi soffermato sull’argomentazione della diversità dei due format (inglese quello di Viale Mazzini, sudamericano quello della D’Urso) ha dichiarato: “Il talent di ballo funziona nelle tv commerciali di tutto il mondo. Non ci sogniamo certo di affermare che l’unico reality sia il GF e o che l’unico talent di canto sia Amici“
E’ lo stesso Cenci a far notare un ulteriore tratto distintivo di Baila! rispetto al successo targato Rai1: “C’è una differenza fondamentale. Loro usano ballerini professionisti e campioni di danza, noi vip ma anche gente comune, macellai salumieri che ballano in modo magnifico. Non vedo il plagio, rilassiamoci!“. Smentite anche le voci di un presunto esodo dei ballerini di Ballando (Samuel Peron, già ospite di Pomeriggio Cinque in primis) verso la nuova creatura: “Non è assolutamente vero. I personaggi di Baila! saranno diversi, non ci sarà alcun furto“.
Quanto all’azione legale avviata dalla conduttrice di Ballando con le stelle, l’ex marito di Rossella Brescia non si mostra affatto preoccupato: “La questione non mi riguarda, credo che sia un problema tra Rai e Mediaset” e anche da Cologno Monzese non sembrano poi eccessivamente turbati da questo ‘mossa’. Sempre secondo Il Giornale, fonti interne all’Azienda dicono: “Se vogliono fare causa non possiamo impedirglielo ma sappiano che Barbara D’Urso e i programmi d’intrattenimento non c’entrano. Se ne occuperà il nostro ufficio legale“.
E in effetti, seppur legittima in linea di principio, la via della tutela giurisdizionale scelta dalla Carlucci sembra, almeno nel breve periodo, un tantino sterile sul piano pratico: sarebbe verosimile che a luglio un Giudice possa pronunciarsi sulla questione impedendo in via cautelare a un programma televisivo di partire a settembre?.
1. manu! ha scritto:
9 luglio 2011 alle 13:39