Le alternative sono soltanto due.
O il sottoscritto sopravvaluta l’autorato italiano oppure nel nostro Paese non si è più in grado e soprattutto non si ha più il coraggio di scrivere la tv così come si faceva un tempo.
La quasi totale assenza di nuovi programmi made in Italy e la quasi totale formattizzazione dei programmi in palinsesto oscura le eccellenti menti televisive nostrane che potrebbero benissimo competere con i colleghi oltreoceano che sfornano un successo dietro l’altro.
Una sudditanza psicologica nei confronti dei format stranieri che fa si che le emittenti del belpaese (o meglio chi ne è a capo) offrano in pasto al pubblico televisivo programmi già rodati e dei quali sia stato possibile analizzare delle puntate già trasmesse in altri paesi.
Sicuramente comodo e sicuramente utile ma decisamente poco originale.
Contemporaneamente stupisce il proliferare di queste factory che dovrebbero preoccuparsi di sfornare nuovi prodotti che svecchino il “portfolio programmi” della nostra televisione e soddisfino le esigenze del nostro pubblico.
Ho usato volutamente il condizionale perchè credo che, in Italia, manchi proprio l’essenza stessa di questi “laboratori creativi”.
Laboratori nei quali alla sperimentazione e all’ideazione si preferisce l’adattamento e l’ottimizzazione dei format stranieri, importati o importabili in Italia, svuotando di per sè quello che è il compito principale che sono chiamati a svolgere.
Un concetto sostanzialmente diverso e sostanzialmente sbagliato di “factory” che dovrebbe caratterizzarsi per il costante e ininterrotto lavoro di un gruppo autorale ma che, invece, nel nostro caso, lavora “su chiamata” o “all’occorrenza”, quando cioè si pone la necessità di scovare e/o adattare il prodotto prescelto per l’inserimento in palinsesto.
Continua a leggere FACTORY… ALL’ITALIANA! :
Tra le circa 6 factory attive, non resta che sperare nella neonata Fattoria di Gerry Scotti che dovrebbe occuparsi, tra l’altro, di trovare l’erede di Chi Vuol Essere Milionario per il preserale dell’ammiraglia di Cologno Monzese e sembra sia l’unica ad avere delle “attitudini americane”.
Oltre ad essere una delle poche, se non l’unica, ad avere una sede fisicamente esistente (accanto allo Studio Michelangelo, di proprietà di Scotti, a Cologno Monzese), il laboratorio di Gerry Scotti ha una struttura decisamente singolare che coinvolge anche Mediaset ed Endemol e vede in testa Massimo Porta, responsabile intrattenimento Mediaset, e uno di quei geni televisivi che risponde al nome di Fatma Ruffini, attualmente Direttore della Divisione Programmi e Format di RTI.
Se proprio si volesse trovare il pelo nell’uovo, l’unico “vizio” di questo nuovo laboratorio potrebbe riscontrarsi nell’aver realizzato un progetto simile intorno ad un ottimo conduttore piuttosto che a un ottimo autore (stesso discorso vale per la Serra Creativa di Paolo Bonolis). Questa caratteristica, infatti, potrebbe veicolare tutto ciò che verrà realizzato in un’unica direzione : la conduzione del suo creatore, cosa che andrebbe a limitare, gioco forza, l’ambito di operatività della factory. Ma questo è tutto da vedere…
Se anche in Italia si sarà capaci di dire, come accade oltreoceano nel corso della prima puntata di un nuovo programma, “Welcome to the World Premiere of the…. “, allora ci si potrà ritenere soddisfatti di aver fatto un buon lavoro!
Le factory attualmente attive in Italia sono :
La Fattoria di Gerry Scotti Serra Creativa di Paolo Bonolis Laboratorio Creativo di Magnolia Divisione Programmi e Format di RTI (Fatma Ruffini) L’Officina di Comedy Central (Valentina Amurri) Barter di Maurizio Monti e Massimo Rocchi
1. gattoso ha scritto:
14 gennaio 2008 alle 11:18