factory



14
gennaio

FACTORY… ALL’ITALIANA!

Factory (Gerry Scotti, Fatma Ruffini, Paolo Bonolis) @ Davide Maggio .it

Le alternative sono soltanto due.

O il sottoscritto sopravvaluta l’autorato italiano oppure nel nostro Paese non si è più in grado e soprattutto non si ha più il coraggio di scrivere la tv così come si faceva un tempo.

La quasi totale assenza di nuovi programmi made in Italy e la quasi totale formattizzazione dei programmi in palinsesto oscura le eccellenti menti televisive nostrane che potrebbero benissimo competere con i colleghi oltreoceano che sfornano un successo dietro l’altro.

Una sudditanza psicologica nei confronti dei format stranieri che fa si che le emittenti del belpaese (o meglio chi ne è a capo) offrano in pasto al pubblico televisivo programmi già rodati e dei quali sia stato possibile analizzare delle puntate già trasmesse in altri paesi.

Sicuramente comodo e sicuramente utile ma decisamente poco originale.

Contemporaneamente stupisce il proliferare di queste factory che dovrebbero preoccuparsi di sfornare nuovi prodotti che svecchino il “portfolio programmi” della nostra televisione e soddisfino le esigenze del nostro pubblico.

Ho usato volutamente il condizionale perchè credo che, in Italia, manchi proprio l’essenza stessa di questi “laboratori creativi”.

Laboratori nei quali alla sperimentazione e all’ideazione si preferisce l’adattamento e l’ottimizzazione dei format stranieri, importati o importabili in Italia, svuotando di per sè quello che è il compito principale che sono chiamati a svolgere.

Un concetto sostanzialmente diverso e sostanzialmente sbagliato di “factory” che dovrebbe caratterizzarsi per il costante e ininterrotto lavoro di un gruppo autorale ma che, invece, nel nostro caso, lavora “su chiamata” o “all’occorrenza”, quando cioè si pone la necessità di scovare e/o adattare il prodotto prescelto per l’inserimento in palinsesto.

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29
ottobre

ALVISE BORGHI TRA AMADEUS E GERRY SCOTTI

Alvise Borghi, Gerry Scotti e Amadeus @ Davide Maggio .it

Ci sono cose che non riesco a spiegarmi. Una di queste, sto per raccontarvela.

Come Vi avevo annunciato alcuni giorni or sono, la produzione di 1 Contro 100 aspettava la conferma di un noto paroliere che avrebbe dovuto assumere le vesti di autore capo della prossima edizione del quiz di Amadeus.

Ebbene, la conferma è arrivata e l’autore in questione è Alvise Borghi.

Ma Alvise Borghi è notoriamente uno degli autori di Gerry Scotti oltre che un caro amico del nuovo re del quiz.

Un tradimento, dunque? Apparentemente si ma le condizioni che Borghi avrebbe posto farebbero supporre il contrario.

Si dice, infatti, che l’ex autore de La Ruota della Fortuna abbia richiesto non solo un sostanzioso stipendio ma anche il coinvolgimento nei successivi quiz Endemol tra cui, in primis, Chi Vuol Essere Milionario che vede in prima linea proprio lo Zio Gerry.

Vista la conferma, Endemol dovrebbe aver accettato siffatte condizioni. E Gerry Scotti anche!

Ma come mai questo ritorno tardivo nello staff di Chi Vuol Essere Milionario stante l’amicizia tra i due? E soprattutto, perchè accettare 1 Contro 100 mettendo, quanto meno esteriormente, a repentaglio il sodalizio con Gerry Scotti?

Perchè Borghi avrebbe dovuto aspettare la chiamata da 1 Contro 100 per poter aspirare a lavorare successivamente nel quiz dell’amico Scotti?

Il preserale è, infatti, ormai appannaggio della neonata factory di Gerry Scotti che ha come obiettivo primario proprio la sperimentazione e la gestione del preserale dell’ammiraglia di Cologno Monzese.

Una factory che lavorerà su prodotti Endemol e che dovrebbe creare uno staff di persone specializzate nel passare al vaglio nuovi format da proporre su Canale5.

Un progetto che fa sì che tutte le scelte “preserali” di Canale5 debbano, o per lo meno dovrebbero, trovare il beneplacito di Gerry Scotti.

Che anche l’ingresso di Alvise Borghi in 1 Contro 100 sia stato discusso ed approvato proprio con Gerry Scotti per consentire l’ingresso dell’amico nel covo del “nemico”?