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dicembre

RAI, SCIOPERO GENERALE CONTRO IL PIANO DEL CDA. SANTORO DA’ SPAZIO ALLA PROTESTA [VIDEO]

Cavallo Viale Mazzini

Il cavallo della Rai è sempre più morente, fate qualcosa o stramazzerà a terra. In estrema sintesi è il messaggio lanciato dai lavoratori dell’azienda pubblica che hanno indetto per oggi uno sciopero generale contro il piano del Cda. Ad incrociare le braccia operai, macchinisti, microfonisti e operatori associati alle sigle sindacali Slc Cgil, Uilcom Uil, Snater, Ugl Comunicazioni, Libersind Conf.Sal (contraria invece la Cisl). Hanno voluto alzare la voce contro le strategie del Piano Industriale 2010-2012 che prevede tagli del personale ed esternalizzazione del lavoro. All’iniziativa ha aderito, per solidarietà, anche l’Usigrai; quindi i tg vanno in onda in forma ridotta.

Stamattina lo sciopero si è articolato in una manifestazione davanti alla sede Rai di Viale Mazzini. Erano oltre un migliaio a ribadire il loro no “ad un piano industriale che impoverisce la più grande azienda culturale del paese; alle cessioni di assetti aziendali; alla esternalizzazione del lavoro e ai conseguenti esuberi di personale“. Presente alla protesta anche Michele Santoro, che smessi i panni del tribuno televisivo ha indossato quelli del capopopolo. Il giornalista si è infiltrato tra il pueblo en movimiento per dargli il suo appoggio e sottolineare che “è importante che il piano industriale sia vero, fondato sullo sviluppo delle forze Rai e non sulla riduzione della capacità di fare prodotto“.

Già ieri sera il conduttore di Annozero aveva dato spazio ai lavoratori della Rai durante la sua trasmissione ospitando tra il pubblico alcuni loro rappresentati. Durante l’anteprima del programma Santoro aveva affermato (dopo il salto il video):”La Rai e’ stata un’azienda solida mentre in questi giorni i giornali dicono che le previsioni di bilancio sono che la Rai perdera’ 100 milioni nel 2011, 200 milioni nel 2012 e che in due anni avra’ circa 650 milioni di debiti se non si faranno scelte coraggiose“. Un messaggio allarmato, diretto ai piani nobili dell’azienda: noi siamo pronti a raccogliere la sfida e voi?

Oggi il Direttore Generale Mauro Masi ha però replicato che ”i dati del bilancio Rai resi noti da Michele Santoro, citando presunte fonti di stampa, non corrispondono in nessun modo alla realtà“, annunciando che renderà noti quelli ufficiali nel Cda di mercoledì prossimo così “si vedrà che sono completamente diversi da quelli indicati da Santoro”.

In queste ore lo sciopero sta ricevendo la solidarietà di alcuni esponenti politici d’opposizione, da Di Pietro a Nichi Vendola. Ma allo spettatore che paga il canone interessa soprattutto che la tv pubblica si adegui ai nuovi diktat del mercato e del digitale, una “sfida” (per dirla alla Santoro) che richiede una presa di responsabilità da parte di tutta l’azienda. Da Masi in giù.

Di seguito il video delle affermazioni di Santoro sulla situazione della Rai:

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3 Commenti dei lettori »

1. Phaeton ha scritto:

10 dicembre 2010 alle 19:49

Come è possibile che mi è bastato leggere il titolo per capire che lo avesse scritto Leardi questo articolo????



2. giemmegi ha scritto:

10 dicembre 2010 alle 20:08

Propongo due soluzioni per ridurre le perdite.
La prima, sarebbe quella di rinunciare a pagare i diritti al calcio.
Chi ama vedere il calcio, oramai da tempo si è fatto la sua brava parabola, il suo bravo abbonamento alla pay-tv, e non guarda le partite trasmesse dalla Rai.
Come non capirlo, ha pagato un abbonamento ad un servizio, e quindi anche se lo danno da un’altra parte (vedi Rai), lo vedrà lo stesso alla pay-tv che lo trasmette.
La seconda è, attivare (nel vero senso della parola) gli autori che sono in busta paga alla Rai.
Smettere di servirsi di ditte esterne che propongono programmi tutto-compreso.
Smettere di comprare format da ogni parte del mondo che poi si rivelano dei potenziali fiaschi.
Non è detto che quello che va per la maggiore in America od in Europa, sia apprezzato anche dall’italico popolo.
Un tempo i nostri autori erano ben apprezzati e stimati.
Cosa è accaduto?
Non facciamo altro che copiare e riadattare. nei limiti consentiti dall’ideatore originale, format che a volte sono degli insulti alla nostra intelligenza.
Il modo di fare spettacolo in America ad esempio è diverso dal nostro, ed un format che magari laggiù va alla grande qui sicuramente sarà un disastro.
Sto pensando a 24milavoci, una gara tra cori, (per quello che mi è sembrato di capire).
Non lo vedo bene, in quanto in America ci sono queste gare a livello nazionale tra i vari cori che nascono nelle scuole, ma qui in Italia questa passione è solo a livello parrocchiale, paesano.
Per fortuna lo danno in visione nel periodo natalizio, e quindi gli italiani frastornati dalle prelibatezze culinarie ed appannati dallo spumante, manco si accorgeranno cosa sta trasmettendo la cara TV.



3. Marco Leardi ha scritto:

10 dicembre 2010 alle 22:31

@ giemmegi. in generale condivido! Il rischio è che tagli ed esternalizzazioni siano solo funzionali al bilancio, non al prodotto televisivo finale (quello che interessa allo spettatore). Abbiamo la tv piena di format stranieri, di bambini che cantano e programmi clone. La Rai deve rendersi competitiva e innovativa.. i suoi dirigenti e dipendenti sono in grado di farlo?? Dati a parte, Santoro ha fatto un ragionamento corretto. Il problema è sempre passare dalla teoria alla pratica.



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