Il soldato Mauro Masi sta sempre sul chi va là, anche ora che è stato congedato dal fortino di Viale Mazzini. Semper fidelis. Il milite baffuto è attentissimo e prende tutto sul serio, anche un’intervista che nelle intenzioni doveva essere una chiacchierata informale. Ieri sera il nostro armigero si è presentato così alla corte di Antonello Piroso, a Niente di Personale, per la prima volta in tv da ex Direttore Generale della Rai. Proprio oggi, infatti, la sua poltrona verrà ufficialmente occupata da Lorenza Lei, nuova responsabile della televisione pubblica. Le rivelazioni che tutti si attendevano da Masi alla fine ci sono state, ma solo a spizzichi e bocconi visto che l’attuale Amministratore Delegato della Consap sembrava temesse di cadere in domande trappola da un momento all’altro e centellinasse perciò le parole.
E pensare che di scherzetti ed ‘imboscate’ Masi se ne intende, anche perchè in Rai ne ha fatti e ricevuti, in primis da Michele Santoro. Con il conduttore di Annozero è stato un lungo braccio di ferro, non privo di colpi di scena. Ricordate, ad esempio, quando l’ex DG telefonò in diretta al talk show del suo miglior nemico? “Lì ho fatto un errore: l’errore è che ho fatto la telefonata, chi riceve telefonata è inquadrato e parla agli ascoltatori, chi telefona è una presenza un po’ remota” ha ammesso Masi ieri sera a La7, spiegando: “Sarei dovuto andare personalmente in trasmissione anche perché vis à vis Santoro è un po’ meno arrogantello, è una persona mite, faccia a faccia è tutt’altra persona“. Fu un errore di strategia quello del soldato Mauro, che infatti in quell’occasione fu messo spalle al muro dal bandolero Michele.
Durante l’intervista al programma Niente di Personale, il conduttore Antonello Piroso ha anche incalzato Masi sul fatto che alcuni lo abbiano accusato di aver avuto un atteggiamento censorio nei confronti di alcune trasmissioni (per lo più talk show e approfondimenti vicini alla sinistra). “Semmai mi possono accusare di essere stato troppo tollerante, certi signori sono sempre andati in onda, sono andate in onda anche le trasmissioni più urticanti (…) Urticanti perché sono al limite delle regole” ha replicato lui, sottraendosi però da un’eventuale polemica politica. Tanti nemici tanto onore, per il combattente baffuto, ma anche qualche dipendente da elogiare.
E’ il caso del direttore del Tg1 Augusto Minzolini. “E’ stato molto bravo, ha rivoluzionato il telegiornale” ha detto Masi, tentennando però sul caso delle spese folli che il giornalista avrebbe fatto a carico della Rai. Durante la chiacchierata con Piroso, il nostro milite si è anche appuntato al petto alcune stellette, sostenendo di aver stravinto la battaglia degli ascolti contro ogni competitor (ha definito “un abisso” il divario giornaliero di share tra Rai e Mediaset) e di aver proposto un piano industriale che per la prima volta è stato approvato all’unanimità dai Consiglieri.
Presentat arm: ora che l’ex DG ha abbandonato Viale Mazzini è tempo di (auto)bilanci. A riguardo, Masi ha espresso la speranza che i suoi anni in Rai vengano ricordati anche per lo storico passaggio al digitale terrestre, che l’azienda ha gestito con un investimento di 300 milioni di euro. Poi, ovviamente, c’è il suo tentativo di tenere testa ai “santoni della sinistra“, gli intoccabili con i quali ha duellato senza esclusioni di colpi.
Sciabolate a destra e a manca, mazzate tra capo e collo, sgambetti reciproci. Tra Masi e i Santori, pardon i “santoni”, è stata una bella guerra. Bene, ma oggi che siamo all’anno zero di una nuova direzione generale ci sembra quasi di aver perso un pezzo della singolar tenzone. Scusate, voi laggiù: ma alla fine chi ha vinto?
1. claudia ha scritto:
4 maggio 2011 alle 13:10