Amici 12 - Luca Argentero, Sabrina Ferilli, Gabry Ponte
E’ partita come l’edizione serale di Amici con i grandi ospiti ed è finita a “tarallucci e spoiler”. Sabato 6 aprile potremmo però almeno ergerci tutti a intenditori musicali, evidenziando le lacune tecniche e interpretative di Chiara e Andrea con la competenza di quelli che… tanto lo sappiamo che saranno loro a uscire. Il nostro parere però non conterà nulla, perché, ve lo ricordiamo semmai il concetto vi fosse sfuggito, il programma è registrato. La nota positiva è che ci sarà risparmiata la dichiarazione che il televoto c’è. E che ci sono pure mille modi creativi per ‘votazioni di massa’.
Comunque, tolta la sovranità al pubblico televotante, i voti che conteranno saranno quelli della giuria, composta da Gabry Ponte, Luca Argentero, Sabrina Ferilli e Harrison Ford. Ognuno di loro esprimerà il suo voto alla fine di ogni esibizione delle due manche. Per evitare il rischio di parità, che in tempi di televoto sarebbe stato facilmente risolto aprendo una nuova televotazione, il voto del giudice internazionale varrà doppio. Che fa prestigio, quantomeno. Per il resto, dubitiamo fortemente che il voto di Harrison Ford influisca in maniera rilevante sulle scelte delle case discografiche. E anche sull’appeal delle performance che i ragazzi faranno al Centro Commerciale di Sasso Marconi. E, si, anche in quello di Canicattì, naturalmente.
Finite le tre prove previste per ciascuna delle due manche, la squadra vincente nominerà tre ragazzi della squadra perdente. Un nome sarà fatto dai ragazzi, uno dal direttore artistico e un altro dai prof. Il destino dei tre concorrenti passerà quindi alle decisioni della propria squadra di appartenenza, che è poi quella perdente. Dei tre nominati, uno verrà salvato dal direttore artistico e un altro dai prof. Dopo tutti questi passaggi, che nemmeno se i ragazzi fossero una patata bollente, facile intuire che fine farà il terzo. Almeno i ragazzi non saranno sottoposti anche al giudizio dell’orchestra. Il motivo è facilmente spiegabile. Quest’anno non c’è l’orchestra. Intanto, che ci venissero le rughe di Harrison Ford, azzardiamo una previsione.