Lele Mora ha tentato il suicidio. Il manager dei vip ha cercato di togliersi la vita nella tarda mattinata di venerdì, ostruendosi le vie respiratorie con dei cerotti. La notizia arriva dal carcere milanese di Opera, dove l’impresario è detenuto da circa sei mesi in regime di custodia cautelare con l’accusa di bancarotta fraudolenta. A divulgarla, il segretario generale della Uil Penitenziari, Eugenio Sarno, in una nota.
“Il tentato suicidio è stato posto in essere con cerotti regolarmente detenuti in cella. Ovviamente l’intervento dell’agente di sorveglianza è stato efficace ed immediato. Considerate le modalità più che ad un reale tentato suicidio è forse più appropriato riferirsi ad un gesto dimostrativo“ scrive Sarno
Secondo l’esponente della Uil Penitenzieri, il manager avrebbe provato a suicidarsi forse per attirare l’attenzione sul suo caso giudiziario. Per le accuse di bancarotta, il talent scout ha patteggiato una pena 4 anni e 3 mesi, e ha chiesto al tribunale del riesame di ottenere gli arresti domiciliari. Tuttavia, i giudici non si pronunceranno prima del 4 gennaio.
“Chiedo scusa per quello che ho fatto, ma non ce la faccio più” ha detto Lele Mora al direttore del carcere di Opera, Giacinto Siciliano. Nelle ultime settimane, le sue condizioni di salute si sarebbero aggravate.
“Siamo furibondi, nessuno dal carcere di ci ha avvisato e siamo venuti a sapere del tentato suicidio dalla stampa” ha dichiarato Luca Giuliante, uno dei legali di Mora. Il manager dei vip, lo ricordiamo, è anche coinvolto nel processo per Rubygate, con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione.
Al di là del giudizio morale che ciascuno avrà maturato sulle chiacchierate vicende legate all’impresario, la notizia del tentato suicidio impone una dovuta riflessione sull’uso della misura di custodia cautelare. E’ giusto che una persona trascorra sei mesi in carcere prima ancora che venga pronunciata una sentenza dal tribunale?
Alla discussione aggiungiamo anche un tweet pubblicato pochi giorni fa da Pierluigi Battista del Corriere. “Per molti italiani Lele Mora deve farsi il carcere (preventivo) a vita, possibilmente soffrendo, per il reato di ‘repulsione estetica‘” scriveva il giornalista. Raccogliamo la provocazione, ve la giriamo sotto forma di interrogativo.
1. warhol_84 ha scritto:
31 dicembre 2011 alle 00:44