Gli italiani spengono la tv e corrono al cinema, è possibile? Così pare: mentre la tv generalista vive il suo momento più difficile, il 2011 si conferma l’anno dei talenti incompresi del tubo catodico, che ritrovano successo e popolarità approdando sul grande schermo. In questo autunno da profondo rosso per il box office italiano, si festeggia il successo dei Soliti Idioti con i suoi 4.492.771 Euro incassati nel primo weekend dall’uscita nelle sale, e i 5 milioni e mezzo di Euro portati a casa in dieci giorni da La peggior settimana della mia vita.
Fenomeni televisivi che esplodono al cinema, ormai ci abbiamo fatto l’abitudine. Il duo formato da Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio si è garantito un vasto seguito tra il pubblico di Mtv e del web grazie ai loro sketch pensati per la televisione che giocano sulla volgarità e sull’idiozia di personaggi macchiettistici, trasgredendo ogni regola del perbenismo. Oggi i Soliti Idioti, lo scorso gennaio avveniva la consacrazione del fenomeno Checco Zalone, passando per gli incassi di Benvenuti al sud con Claudio Bisio e, per tornare agli ultimi giorni, La peggior settimana della mia vita con Fabio De Luigi che diventa la migliore settimana del box office in questo autunno.
Gran parte del merito di aver riportato in voga la commedia all’italiana dopo i fasti dei cinepattoni, sembra essere di Pietro Valsecchi: tanto fiuto per i gusti e per le tendenze del pubblico al cinema quanto ultimamente poco fortunato in materia di fiction televisiva. Fatta eccezione per Squadra Antimafia, i titoli Taodue sono ben lontani dai successi dei film distribuiti da Medusa.
La rivelazione del cinema italiano deve aver poi stuzzicato la creatività del Biscione se anche RTI ha deciso di darsi alla produzione cinematografica. La partnership con la Colorado Film ha portato nelle sale La peggiore settimana della mia vita, una commedia che non nasconde la sua derivazione televisiva: il film si ispira ad un format tv della BBC e mantiene la struttura del mosaico di sketch e situazioni surreali riuniti perfettamente in 90 minuti.
La commedia televisiva dilatata per il cinema funziona perfettamente in sala ma non trova spazio in tv. Le reti di Cologno puntano sul genere poliziesco, sul filone investigativo e sui melodrammi, mentre il pubblico bombardato dalla crisi e in overdose da cronaca nera, sembra preferire il lieto fine, le favole come Cenerentola, le storie moderne e rassicuranti. Eppure nessuna delle commedie proposte ultimamente dalle reti del Biscione ha avuto lo stesso successo delle prime stagioni dei Cesaroni. Il paradosso vuole che siano gli stessi personaggi che sbancano il botteghino a deludere le aspettative quando sono alle prese con la fiction. Chiedetelo a Claudio Bisio che ha ottenuto incassi record con Benvenuti al Sud e ascolti mediocri con la serie Due imbroglioni e mezzo, o a Fabio De Luigi che solo un anno fa prendeva atto del fop di All Stars su Italia1.
Dando un’occhiata agli ascolti della tv americana, sono proprio prodotti comici come The Big Bang Theory e Modern Family a conquistare il target commerciale. La tv generalista è rimasta indietro? Non punta sui volti giusti? Oppure è solo un problema di adattere i tempi comici alla lunga serialità?
1. Elena ha scritto:
7 novembre 2011 alle 19:18