Grey’s Anatomy, Flash Forward, CSI, American Idol: la sorte di molti di questi programmi, oltre a dipendere dagli ascolti, è legata a doppio filo ai guadagni che il network incassa dagli spot trasmessi durante gli appositi intervalli. Un’interessante indagine di Advertising Age, che vi riportiamo di seguito, svela alcuni retroscena sui costi degli spot durante i programmi di punta e ci permette di comprendere l’appeal che questi hanno sul pubblico americano.

Per il secondo anno consecutivo NBC detiene il primato della rete con gli spot più costosi, grazie soprattutto al grande sport. In vetta alla classifica dei programmi più costosi veleggia quindi il Sunday Night Football, in onda su NBC la domenica, per cui gli investitori devono spendere, per ogni spot da trenta secondi, 339.700 dollari. Escludendo lo sport, a dominare la topten sono comunque le serie tv, apprezzate ed esportate in tutto il mondo. Trenta secondi durante Grey’s Anatomy (in onda su ABC) costano ben 240.462$ mentre durante Desperate Housewives (sempre su ABC) 228.851 dollari. Per Two and a Half Men (CBS) gli investitori spendono 226.635$, per Family Guy su Fox (in Italia I Griffin) 214.750$ mentre per i Simpson il costo è leggermente più basso: 201.920$. Durante CSI (CBS) trenta secondi di spot si assestano sui 198.647$ mentre durante The Bing Bang Theory (CBS) sui 191.900$. Con 135.357$ si posiziona per ultima la serie targata NBC The Office.

La nuova serie ABC Flash Forward è l’esordio più costoso per gli investitori (175.724$ per spot), a cui seguono Glee (Fox), la serie animata The Cleveland Show (Fox) e Modern Family (ABC). Male, invece, il nuovo “anti-Letterman” in onda su NBC Jay Leno Show i cui spot costano tra i 48.803 e i 65.678 dollari (in base al giorno di programmazione).

Dopo il salto una panoramica generale.

La domenica, con il football su NBC e la notte animata su Fox, è la serata televisiva più costosa. La CBS, grazie alle commedie del lunedì, a The Mentalist e agli ottimi debutti di NCIS: LA e The Good Wife, è invece il network più costosto (nel 2008 era ABC). Precisiamo comunque che i programmi più costosi devono ancora fare il loro debutto. Tra questi figura certamente American Idol (in partenza a metà gennaio su Fox) i cui costi a spot variano tra i 360 e i 500 mila dollari.

Numeri da capogiro sì, ma proporzionati agli elevati costi di produzione (un episodio di Glee può costare anche 3 milioni di dollari) e al bacino di telespettatori (un programma di punta può raggiungere 20 milioni di telespettatori) e, quindi, assolutamente non paragonabili al mercato pubblicitario italiano. Ciò detto, la crisi economica non ha affatto risparmiato i network televisivi, costretti a ridurre drasticamente i costi degli intervalli pubblicitari rispetto al 2008. Per dare un’idea, uno spot da trenta secondi durante il Sunday Night Football costava un anno fa 434.792$, circa 100 mila dollari in più rispetto al 2009.

Alla luce di questo quadro possiamo affermare senza dubbi che l’unice rete che non riesce ad attirare gli investitori, a causa di un pubblico troppo variegato rispetto alla concorrenza, è NBC. Non è affatto casuale la vendita del 51% di NBC-Universal al gigante Comcast: la speranza di General Electric, che non naviga in buone acque, è di dare una personalità alla rete e, quindi, di fare finalmente cassa. Crisi economica e concorrenza spietata permettendo…

Nota: Indagine a cura di Advertising Age riferita al prime time. I risultati sono frutto di una media dei dati raccolti da sette agenzie di vendita differenti. Ogni spot ha la durata di trenta secondi, sono esclusi i costi di produzione.

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