Fino a qualche tempo fa le potevi vedere solo da Bonolis nelle mitiche prove maliziose del viaggio del tempo, oppure dovevi scavare nei meandri delle filmografie di genere per scovarle. Adesso, invece, complice l’ascesa prorompente della Del Basso (ultimamente nota per aver dato per morta la povera Montalcini), la nostra tv è sempre più maggiorata e soggetta alla tettonica; ma non si tratta né di quella a placche né di quella a zolle.
Filtra proprio ora dal web un’indiscrezione secondo cui pare che gli autori del Grande Fratello abbiano trovato l’erede della Cristinona nazionale in un’abbondante carioca brasileira destinata a proseguire il solco delle docce cliccatissime, dei doppi sensi nella casa e della calamita degli sguardi. La Gialappa’s starà già esultando per tutto il materiale che produrrà questo trionfo di carne.
Anche a Uomini e donne non si scherza. Basti osservare l’evoluzione delle corteggiatrici negli ultimi anni. Grandi balconi fioriti alla corte dei tronisti, che da Giorgio Alfieri in poi hanno particolarmente richiesto come requisito da catalogo almeno una terza abbondante (il massimo sotto il regno di Federico Mastrostefano).
Ultime eroine del reggiseno stracolmo, figure un po’ felliniane al limite della caricatura per come si imbottiscono, sono le corteggiatrici di Marco: la giunonica Marika che fa di tutto per emergere (persino l’infermierina stile Angela Cavagna), conscia che è il periodo giusto per cavalcare l’onda. E poi la corteggiatrice di primo pelo Angelica, che come ha ben sottolineato Tina, di celeste ha veramente ben poco (basti osservare le sue pose nel video sottostante).
Ma anche il riciclaggio bislacco della maggiorata del Gf Francesca Cipriani (qui la sua intervista) oppure la femminista pin up ad Annozero (con relativo sgomento di Maria Latella) confermano questo rispolveramento dell’immaginario erotico della donna formosa, così peculiare del gusto dell’Italia del boom economico.
Ciò che può interessare maggiormente chi si occupa di comprendere le evoluzioni delle immagini è l’universalità di tale fenomeno che recentemente sta avendo impennate colossali anche oltre i nostri confini (basti vedere la serie di docce bollenti offerte da una concorrente del Gf tedesco, diventate quasi un cult teutonico).
Immagine sintesi del tripudio della forma ai danni della sostanza o rinegoziazione dell’immagine femminile in una fase storica complessa e contraddittoria?
1. Peppe ha scritto:
15 ottobre 2009 alle 15:32