Promossi
9 a Ilenia Pastorelli. Dal Grande Fratello ai David di Donatello come miglior attrice protagonista: alla giovane esordiente romana è riuscito il colpaccio che mai prima d’ora nessun personaggio con un reality in curriculum aveva portato a casa. E’ una risposta a chi, quando si parla di ex gieffini et similia, fa di tutta l’erba un fascio; nondimeno ci ribadisce una lezione che avevamo già avuto modo di imparare con Eleonora Daniele: se fai il Grande Fratello e vuoi fare carriera (vera) meglio far parlare meno durante e dopo la permanenza nella casa.
8 a Iago Garcia. Lo spagnolo vince a mani basse l’undicesima edizione di Ballando con le stelle mettendo d’accordo pubblico (che sulla scia delle sue interpretazioni a Il Segreto e Una Vita l’ha premiato sin da subito) e giuria.
7 a Ballando con le stelle. E’ uno dei format più forti della tv nostrana e per questo siamo convinti potrebbe rendere ancora di più. Milly Carlucci è stata brava ad alimentare il contorno ma dovrebbe mettere mano anche alla struttura del programma ripetitiva ai limiti del claustrofobico.
7 di incoraggiamento a David di Donatello. La cura Sky ha funzionato, la serata ne ha guadagnato in ritmo e godibilità. Non tutto comunque è filato liscio: troppo lunghe le clip dei film, qualche battuta mal riuscita e poca spontaneità. Si sono ispirati agli Oscar? E chi dice che riproporre il modello Oscar tout court in Italia sia un bene? Sul fronte ascolti (modesti ma non è che si potessero aspettare grandi picchi), l’”errore di forma” è stato quello di trasmettere la cerimonia sul free to air. Iniziare solo sulla pay (dove gli ascolti sono stati più che sufficienti) avrebbe aiutato a creare l’attesa per il grande pubblico in vista del 2017.
6 a Rischiatutto. Fabio Fazio fa il botto a fronte di uno show lacunoso e sin troppo uguale al passato. D’altro canto parliamo di un genere immortale, si sentiva la mancanza di “quiz puro”, la memoria di Mike è ancora viva (ingrata Mediaset a infischiarsene), e avere ospiti come Maria De Filippi e Fiorello non è cosa di tutti i giorni. Qualche sforzo in più per migliorare la confezione sarebbe stato gradito.
Bocciati
5 al Chiambretti Grand Hotel. Sebbene siano innegabili dei passi avanti rispetto all’esordio, il connubio tra il late night di Canale 5 e L’Isola dei Famosi non è riuscito. Il programma è “freddo” e non riesce a cavalcare le “calde” dinamiche isolane finendo per scontentare sia gli appassionati del Chiambretti style che quelli dell’Isola dei Famosi. Il bravo Chiambretti avrebbe dovuto dunque stravolgere il suo format per un vero e proprio post Isola.
4 alle dichiarazioni dal sapore contraddittorio di Antonio Campo Dall’Orto. Il nuovo direttore Generale ci aveva detto che gli ascolti dovevano in qualche modo perdere di importanza a fronte di altre variabili come l’innovazione, l’appeal presso i giovani e la multimedialità. Ebbene, Rischiatutto segna risultati auditel monstre e puntuale arriva l’encomio del top manager con un comunicato ufficiale. Peccato che il quiz, pur essendo un esempio di programma da servizio pubblico e al di là delle considerazioni critiche sui contenuti, non si possa definire nè social (il sentiment su Twitter era pure negativo mentre i follower a fronte di 7 milioni di spettatori sono circa 4 mila e cinquecento) nè innovativo e, nella seconda puntata, è stato più che doppiato sul target giovani dalla concorrenza.
3 alla quasi assenza di Quo Vado ai David di Donatello. Il film campione d’incassi e l’attore che inanella un record dopo l’altro (Checco Zalone) avrebber omeritato una maggiore considerazione.
2 al flop de L’Erba dei Vicini. Sonoro insuccesso per il programma di Beppe Severgnini che porta Rai3 ad ascolti da rete all digital. Non sarà stato un errore riproporre una seconda edizione a breve distanza da una prima che già non aveva infiammato (ascolti tra il 4 e il 5% di share)?
1 al motto dell’Isola dei Famosi 11: Me parece todo estupendo. Tralasciando la facile ironia sul significato della frase applicato al programma che in questa edizione ha avuto ben poco di “estupendo”, il motto è lungo, inadeguato, difficile.
@mattiabuonocore
1. lordchaotic ha scritto:
27 aprile 2016 alle 15:39