Fresca, solare e divertente, Lucilla Agosti, dopo una carriera divisa fra All Music e la rete giovane di Mamma Rai, è ora salita a bordo di Mistero. La Agosti è entrata far parte dello squadrone del programma di Italia1 prendendo il posto che sinora è stato di Paola Barale.
Come ti sei preparata per questa nuova sfida?
Mi sono esaltata sin da subito. Mi sento a mio agio e quando le cose partono così non possono che andare bene.
Come rispondi a quanti reputano Mistero un programma non scientifico ma filo-catastrofista?
Non è un’accusa, perché la trasmissione oltre a ciò che è spiegabile dal punto di vista scientifico e medico, vuole tenere aperta una porta anche su ciò che è misterioso. Ci sono programmi che escludono a priori la possibilità dell’inspiegabile, Mistero no!
Cosa guardi in tv?
Non sono una fruitrice di tv in senso tradizionale: faccio zapping, guardo spesso i canali tematici e, facendo televisione, sono attenta a quello che accade. Sono, però, un’amante del noir e, quindi, non posso non essere una fan della grande Franca Leosini e delle sue interviste. Poi guardo Carlo Lucarelli su Rai3 e soprattutto – non ridete – non perdo mai una puntata di Chi l’ha visto?! Mi è piaciuto molto anche Pechino Express: ha dato prova che si può realizzare un buon reality senza la conduzione classica in studio, facendo cultura grazie ai luoghi in cui è girato, senza litigi e giochini inutili. E’ un programma che mi piacerebbe davvero fare!
Come conduttrice o concorrente?
Entrambi i ruoli: sia come concorrente che nelle vesti del Principe! (ride, ndDM)
Sei stata conduttrice di Academy. Come ti spieghi il successo dei talent?
Perchè sono più meritocratici rispetto ai reality. Il talent dà la possibilità di guardare persone normali che hanno delle capacità che ciascuno di noi può avere, grazie alle quali è possibile fare il salto. E’ importante il messaggio che passa, anche in considerazione del momento delicato che attraversiamo dal punto di vista politico, economico e sociale.
Si è fatto recentemente il tuo nome per la conduzione del nuovo game-show di Rai1, i Magnifici Sette…
L’idea di un game in fascia preserale, condotto da una donna giovane come me, è una cosa bizzarra. La Rai ha voluto vedermi, mi ha offerto questa possibilità e vedremo cosa nascerà. Sicuramente ci sono persone più adatte di me, ma il fatto di essere stata cercata e voluta per vedermi all’opera in un progetto molto lontano dai canoni di rete, è stata una bella sfida. Il programma è bellissimo.
Hai anche condotto Scala 76 con Alessandro Rostagno: più interessante svelare i segreti di Mistero o avere come partner Rostagno?
I misteri tutta la vita!! (ride ndDM).
A proposito di partner, alcuni tuoi nuovi colleghi di Mistero… sono vecchie conoscenze!
Conoscevo già molto bene Daniele Bossari e, da tempo immemore, anche Andrea Pinketts con il quale, da quando avevo 14 anni, eravamo compagni di bevute e di uscite. Credo molto nella collaborazione e penso che lavorare in un gruppo dove ci sia una buona atmosfera renda molto di più che lavorare da soli.
Arrivi da All Music: come mai la generalista ha abbandonato la musica?
Probabilmente per la concorrenza del digitale terrestre. A me personalmente piacerebbe seguire un programma musicale tematico in chiaro e non sul digitale, ma la tv è cambiamento e si è capito, forse, che è meglio svincolare la musica dalla tv generalista.
Che tipo di programma?
Un bel programma di interviste, che veda i cantanti anche alle prese con altro che non sia la musica. Potrebbero andar bene, per esempio, anche le semplici chiacchiere. Oggi non si hanno tanti soldi e si preferisce non osare puntando su format che si hanno già. Ma chissà che i Maya davvero non abbiano visto la fine di un’era e l’inizio di un’altra: forse per il 2013 e il 2014 si vedrà un programma di ampio respiro musicale sulle generaliste.
A proposito di Maya, hai mai temuto la fine del mondo?
Neanche un po! (ride, ndDM) La fine del mondo non mi ha toccato minimamente anche se credo nell’inizio di una nuova era. I Maya potrebbero davvero aver predetto l’inizio di un periodo diverso dal passato, in che cosa non lo so, ma mi piace vederla in questo modo. Mi viene da sorridere pensando a chi ha creato bunker sotterranei e chi si è spostato in massa per migrare in posti più protetti per potersi salvare!
1. Peppe93 ha scritto:
14 gennaio 2013 alle 13:15