Semplice mettere alla gogna un malato di alzaheimer, donne trasfigurate dall’obesità e simil-barboni: soprattutto se si tratta di quelli che sono stati i pilastri dell’ 80’s Celebrity System. Kathleen Turner, Boy George, Peter Falk, Bob Dylan, Kirstie Alley: una volta osannati come divinità, ora non ci si fa più scrupolo alcuno a mostrarne il decadimento fisico. E poco importa se le immagini che paparazzi e agenzie di stampa propongono, ledono la dignità di quelli che una volta erano gli eroi di Hollywood: si fa razzia delle foto e dei filmati più vergognosi al pari di sciacalli famelici.
Un più che singolare istinto di sopravvivenza, nella giungla del gossip, sembra accumunare i media agli sciacalli: l’impulso a infierire in gruppo sulla preda più debole, ignorando il fatto che quello che oggi è trattato come l’anello debole della catena alimentare, qualche anno fa troneggiava imponente dettando cachet dello star system e quotidiana agenda setting.
Il servizio che ha chiuso l’ultima edizione di Studio Aperto è solo l’ennesimo esempio di una lunga serie di quello che può ben essere definito sciacallaggio mediatico. Le star del cuore sono gettate brutalmente in pasto a quelli che una volta erano i fan più accaniti: il pailettato mondo degli anni 80, anziché essere ritratto con un briciolo di nostalgia qua e là, viene riplasmato con Pongo da discount.
È sicuramente lecito svelare la mortalità di quelle che una volta erano divinità: far vedere che anche “loro” sono umani, che anche loro sbagliano, hanno momenti di down e sono vulnerabili tanto quando noi comuni esseri di carne. Ma dove sta la notizia del mostrare Peter Falk, il Tenente Colombo che ha accompagnato tante cene domenicali, con tutta la famiglia riunita, malato, zoppicante e vestito come un barbone mentre parla da solo? E Bob Dylan, uno dei poeti più toccanti degli ultimi 50 anni, che ha fuso politica, filosofia e protesta sociale nella musica, merita forse di essere deriso come l’ultimo degli homeless? Su Kirstie Alley poi, si sta facendo carne da macello ormai da anni e si sprecano le foto in cui risaltano le sue mastodontiche curve: impazzano negli ultimi giorni, sui nostri tg, gli spietatissimi montaggi “dopo e prima” (un esempio nella nostra immagine d’apertura).
È questo il destino riservato all’Olimpo di Hollywood? Non una parola di pietà per quelli di cui una volta si diceva “quando divento grande voglio proprio diventare come…”. È spiacevole che il gossip italiano e quello di Studio Aperto in particolare, che una volta viaggiava su toni più leggeri e decisamente più godibili, abbia abbracciato la via dei giornali scandalistici più infimi.
Gossip su risse Corona-Ventura, o sulle fantomatiche pellicce di Belen possono sicuramente non far piacere ai diretti interessati, ma almeno non vanno a ledere quello che è il ben netto confine fra buono e cattivo gusto, fra gossip e spietata presa in giro.
Si auspica un ritorno al pettegolezzo all’italiana, più innocente, ilare e che se proprio deve mostrare qualche star in declino, almeno eviti commenti fini a se stessi su quelle malate di alzheimer.
1. giulia ha scritto:
23 agosto 2009 alle 10:02