27
giugno

CDA RAI, TUTTO RIMANDATO. I PARTITI SPENGONO GIA’ LA TV DEI TECNICI

Mario Monti

Tra il dire e il fare c’è in mezzo il mare. Anzi il monti, Mario Monti. A parole sembrava che i Tecnici dovessero rimettere in sesto la Rai in un batter d’occhio, a colpi di sobrie riforme ed eleganti mazzate. Il primo ad ostentare una certa sicurezza in tal senso era stato proprio il Presidente del Consiglio, il quale a inizio giugno aveva indicato i nomi dei futuri vertici dell’azienda (Tarantola e Gubitosi). Ieri la Commissione parlamentare di Vigilanza avrebbe dovuto completare l’opera, eleggendo sette componenti del nuovo CdA. Ma, come previsto, qualcosa è andato storto.

A guastare la festa ci hanno pensato i politici: chi altri, sennò? Mentre il Pd si apprestava a votare l’ordine del giorno, i Commissari del Pdl e della Lega hanno fatto mancare il numero legale, mandando così all’aria la consultazione. La mossa, che ha scatenato le proteste del centrosinistra, pare abbia avuto motivazioni squisitamente politiche legate a recenti frizioni con il Governo. Ancora una volta, dunque, le decisioni legate alla tv pubblica sarebbero state influenzate da circostanze di altra natura. I partiti ci hanno messo lo zampino, e così il debutto della Rai dei professori è stato rimandato.

Chissà come l’avrà presa Monti, che proprio ieri aveva ricevuto a Palazzo Chigi i futuri Presidente e DG Rai da lui stesso designati. Trovandosi in mezzo ad un braccio di ferro di natura politica, forse il Premier avrà intuito cosa significhi governare oggi la tv pubblica. Gli algoritmi non bastano, i tecnicismi nemmeno: la verità è che i partiti hanno ancora il coltello dalla parte del manico e l’impressione è che non abbiano intenzione di mollare la presa.

Le influenze della politica saranno solo uno dei problemi che la futura Governance dovrà affrontare. In molti, infatti, attendono solo di vedere i ‘Tecnici’ alle prese con i palinsesti, con le decisioni editoriali, con il rinnovo dei contratti e dei programmi tv: come se la caveranno? In tal senso, anche le candidature per il Cda non sono particolarmente rassicuranti.

Il Pd, ad esempio, ha indicato le nomine di Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi, che non hanno grandi competenze in materia televisiva. Dunque, perché presentarli con tale compiacimento? L’UdC e il Pdl, invece, potrebbero riconfermare i loro Consiglieri uscenti dimostrando una certa continuità partitocratica.

In Rai la ricreazione dura ormai da anni, e forse nemmeno i Professori riusciranno ad interromperla. Infatti, tra la teoria e la pratica c’è sempre qualcosa che li frega.

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17 Commenti dei lettori »

1. wilma n. ha scritto:

27 giugno 2012 alle 13:35

vergogna, vergogna e vergogna!!!!!!!!!!!



2. Pippo76 ha scritto:

27 giugno 2012 alle 13:49

Pdl e Lega con i loro soliti giochetti di partito per meri interessi personali (vogliono far cadere Monti, pensando che arriveremo sani e salvi ad eventuali elezioni) si dimostrano per quello che sono.
Ormai sulla Rai siamo abituati a vedere queste sceneggiate incommentabili. C’è bisogno di nominare un nuovo CDA in scadenza da mesi ma ovviamente gli interessi dell’azienda passano in secondo piano perchè voglio i 4 consiglieri per tenere la loro maggioranza.
Tutto secondo copione..



3. Pippo76 ha scritto:

27 giugno 2012 alle 13:54

Il Pd, ad esempio, ha indicato le nomine di Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi, che non hanno grandi competenze in materia televisiva. Dunque, perché presentarli con tale compiacimento? L’UdC e il Pdl, invece, potrebbero riconfermare i loro Consiglieri uscenti dimostrando una certa continuità partitocratica.
—-
Colombo e Tobagi senza esperienza televisiva (non espressione dei partiti però ma nominati dalla cosiddetta “società civile”,) Ok..
Il Pdl ripropone il consigliere anziano Verro, ad esempio, che invece è un grande esperto di televisione ed ha lavorato benissimo in consiglio garantendo decisioni sagge e lungimiranti per l’azienda Rai?
Attendo una risposta a tal proposito perchè da quella frase sembrerebbe che il Pdl si sta muovendo in maniera ineccepibile.



4. Nina ha scritto:

27 giugno 2012 alle 13:58

Bersani nomina esponenti della “società civile”, ma quanto fa ridere questa cosa?



5. Ale ha scritto:

27 giugno 2012 alle 14:06

Lasciamoli continuare pure a giocare al massacro in questo modo, tanto a maggio 2013 tutti i nodi verranno al pettine e vedremo quali saranno i personaggi che siederanno ancora in parlamento, con PDL e LEGA destinati ad un grande ridimensionamento ed un Beppe Grillo sempre piu’ avanti nei sondaggi. Bravi Braviiiii Braviiiiiiiiiiii



6. Pippo76 ha scritto:

27 giugno 2012 alle 14:09

Fanno molto più ridere altre parole ( “usciamo dall’euro”) ed altri comportamenti.
Il problema non è tanto dei tecnici che in parte hanno deluso ma è di questo modo di fare politica.
Il Pdl , visto il ritorno in campo del “figliol prodigo” a suon di battute e slogan inconsistenti non è un partito ma è solamente il prolungamento dell’ego smisurato di chi ve difendere ancora le proprie posizioni personali (controllo Rai, uscita dai processi e difesa delle aziende di famiglia).
E’ evidente che tutti i provvedimenti più incisivi vadano a sbattere contro i diktat e questo logorio ai fianchi non può che sgonfiare l’azione del governo. Sotto ricatto non si fa nulla di importante..



7. Pippo76 ha scritto:

27 giugno 2012 alle 14:10

*deve



8. Nina ha scritto:

27 giugno 2012 alle 14:15

Ah beh, allora visto che Berlusconi fa ridere, sotto con tutte le cavolate di questo mondo tanto…. E’ veramente comico, non che Bersani dica certe cose, ma che quelli che pretendono di insegnare e di riprendere gli altri, le ripetano pure. Società civile non vuol dire un beneamato cavolo!



9. Pippo76 ha scritto:

27 giugno 2012 alle 14:28

C’è chi viene nominato in Rai come consigliere , Direttore generale ecc. e deve rispondere a qualcuno che l’ha messo li (i vari Masi, Lei, Verro ) e c’è chi è espressione di associazioni e non di partiti.
Posso condividere le critiche sui nomi ( non sono manager che si occupano di televisione) e sui metodi però almeno un mezzo passo di discontinuità si può notare mentre gli altri fanno saltare tutto per avere i numeri giusti..



10. Nina ha scritto:

27 giugno 2012 alle 14:33

Ma veramente l’hai bevuta questa di bersani?



11. Pippo76 ha scritto:

27 giugno 2012 alle 14:44

Non mi colpiscono più di tanto quei nomi in maniera favorevole. Non mi interessa di Bersani. Non ho capito perchè quelle associazioni e non altre.
A me interessa il metodo.
Se una parte politica non vuole sostanziali riforme della governance della Rai per non rompere il rapporto perverso tra l’azienda ed i partiti, se i consiglieri del Cda sono sempre espressione dei partiti e rispondono per l’attuale maggioranza al proprietario di Mediaset diretta concorrente Rai, se il Dg Lei è difeso dal Pdl e non si voleva la sua rimozione… allora non cambierà mai nulla.
Quindi da qualche piccolo passo si dovrà pur partire.
Il problema non è Bersani, ma come è gestita questa Rai e da chi..



12. Nina ha scritto:

27 giugno 2012 alle 14:46

Quello che voglio dire io è che non c’è nessun metodo, è tutto fumo negli occhi. La Tobagi era candidata alla provincia di Milano nella lista di Penati, la Tobagi è espressione di un partito.



13. Franco2 ha scritto:

27 giugno 2012 alle 16:35

“Il Pd, ad esempio, ha indicato le nomine di Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi, che non hanno grandi competenze in materia televisiva.”

La Tobagi lavora in radio. La Rai non è solo TV.



14. Marco Leardi ha scritto:

27 giugno 2012 alle 16:44

@Franco2, lavorare in Rai non significa necessariamente saperla gestire a livello di governance. Questo è il punto. Invece devo ancora capire quale nesso ci sia tra la tv pubblica e l’ex pm di Manipulite.



15. Giuseppe ha scritto:

27 giugno 2012 alle 16:56

Il post mette in evidenza giustamente il fatto che “Le influenze della politica saranno solo uno dei problemi che la futura Governance dovrà affrontare”. Infatti non ritengo eccessivamente preoccupante questo ennesimo rinvio del rinnovo del CdA Rai perchè è sempre stato così (“In Rai la ricreazione dura ormai da anni”).

Il problema reale è che d’ora in poi si faranno sempre più sentire quei morsi della crisi che non solo potrebbero portare a un impoverimento dei palinsesti ma anche a una regressione in termini di democrazia informativa a prescindere dalle influenze partitocratiche. Il governo “tecnico” sta dimostrando di non avere capacità realmente propositiva in tutti i settori allo stesso modo di chi l’ha preceduto.

E non credo, sulla base di quello che sento e leggo, che anche in caso di nuove elezioni politiche vinte magari da chi si propone come alternativa alla vecchia classe politica, le cose cambierebbero di molto. Forse qualche idea per salvare il servizio pubblico l’avrebbero gli addetti ai lavori come p.e. Santoro e Freccero, a cui sono stati preferiti altri personaggi. Forse.



16. Pippo76 ha scritto:

27 giugno 2012 alle 17:07

Giuseppe, le tue osservazioni non tengono conto di diversi fattori.
1) La situazione in cui versa la Rai non permette ulteriori rinvii delle nomine del CDA.
“si avvicina la fine del secondo trimestre e si scopre che la pubblicità sta ulteriormente calando ed è probabile una chiusura a fine 2012 sui 900 milioni. Il nuovo Consiglio di amministrazione (se e quando verrà votato) o il vecchio, in eventuale regime di proroga, dovranno comunque affrontare una ennesima, durissima manovra fatta solo di tagli e di contenimento di spese, almeno per 40 milioni”
A me non sembra il caso che i partiti politici tergiversino in questo modo affondando una azienda pubblica come la Rai.
2) E’ evidente che al netto di errori fatti dal governo tecnico ( riforma pensioni con esodati, impossibilità reale di toccare i privilegi andando a toccare solo gli interessi dei soliti noti ecc) , nessuno può andare avanti con una maggioranza che per la parte del Pdl rema contro e fa ostruzionismo.
Se cade Monti, io non so in che condizioni arriveremo alle elezioni e come reagiranno i mercati.
Inutile dire che chiunque andrà al governo farà pena. Peggio della gestione degli ultimi anni (con la finanza creativa di Tremonti e con le leggi prioritarie su giustizia, intercettazioni, processi brevi e lunghi) sarà impossibile… Negare che la situazione italiana si era aggravata negli ultimi tempi col ministro dell’economia Tremonti inesistente e separato in casa + Berlusconi rimbalzato da tutti in Europa è da miopi..



17. Giuseppe ha scritto:

27 giugno 2012 alle 17:40

Pippo76, concordo sulla drammaticità della situazione e sul fatto che stiamo perdendo tempo e, purtroppo, molto altro. Ma non posso fare a meno di constatare la debolezza programmatica del governo tecnico e di chi lo sostiene, e quindi l’impossibilità di uscire dallo stallo.
A seconda dell’evoluzione delle cose, e i prossimi giorni saranno molto importanti per tutti noi, sarebbe più ragionevole arrivare alla sospensione dei poteri del CdA Rai e l’affidamento del servizio pubblico ad una rappresentanza di dirigenti e lavoratori dell’azienda sotto il controllo economico dei manager di nomina governativa. So che è un’irrituale utopia che potrebbe ricordare il famoso “tutto il potere ai soviet” e che implicherebbe una legiferazione d’urgenza inaccettabile dai più però non vedo altra via d’uscita.



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