7
marzo

FUNERALI LUCIO DALLA, OSSERVATORIO MINORI BACCHETTA I MEDIA: ‘OLTRE LA LINEA DI DEMARCAZIONE DELLA PIETA’ DOVUTA AD UN DEFUNTO’

Funerali Lucio Dalla

Accade di solito che con la fine dei funerali l’attenzione della cronaca abbandoni il ricordo dei personaggi famosi scomparsi e si sposti sui nuovi spiragli dell’attualità. Con Lucio Dalla questo non sta avvenendo, anzi i mille temi di riflessione lanciati dal suo secondo 4 marzo continuano a scatenare una serie infinita di dibattiti, televisivi e non, tanto che l’Osservatorio sui Diritti dei Minori si è sentito in dovere di provare a bloccare questa ‘deriva’ argomentativa.

E’ proprio il presidente, Antonio Marziale, a scendere in campo per affermare il diritto alla pietà che l’artista merita, almeno quanto gli altri defunti. Non va proprio giù all’osservatorio questa girandola di recriminazioni e supposizioni che ha accompagnato e fatto seguito al bellissimo addio che Bologna, e l’Italia tutta, ha dedicato ad una sua grandissima voce.

Non sono tanto le ricostruzioni e le ipotesi sul testamento e sull’eredità ad infastidire Marziale, bensì le divagazioni sul tema dell’omosessualità e dello svolgimento dei funerali. Mentre Marco Travaglio con una sorta di editoriale dal presupposto condivisibile auspica una riflessione seria e responsabile sulle unioni di fatto, dall’Osservatorio il numero uno tuona:

“Il dibattito post mortem sull’orientamento sessuale di Lucio Dalla rappresenta una pagina di cattivo gusto che il sistema mediatico avrebbe potuto e dovuto evitare. Le riflessioni sui funerali in cattedrale, che normalmente agli omosessuali dichiarati verrebbero negati, il presunto mancato coraggio di fare outing e gli interrogativi sul ruolo di compagno o collaboratore di Marco Alemanno, si collocano ben oltre la linea di demarcazione della pieta’ dovuta ad un defunto, che del proprio orientamento sessuale ne ha fatto una questione privata e personale.

Tutto ciò e’ assurdo e difficilmente puo’ essere annoverato alla voce diritto all’informazione, dietro il cui paravento molti spesso si rifugiano. Il dibattito danneggia lo sforzo che negli atenei si compie quotidianamente per costruire una cultura scevra da pregiudizi rispetto alle differenze di genere, la cui mancata corretta comprensione origina omofobia e si colloca nel quadro dell’emergenza educativa in corso. Lucio Dalla, che ho avuto il piacere di conoscere personalmente ed apprezzare per il suo modo di essere era e rimarra’ un interprete della piu’ elevata espressione culturale del Paese, a prescindere dal suo orientamento sessuale.”

Posizioni divergenti nel merito, quelle di Travaglio e Marziale, ma che portano nel dibattito aspetti importanti della vicenda: da una parte il diritto a vivere la propria spiritualità e la propria vita sentimentale nel pieno della libertà (compresa quella di non sbandierare ai quattro venti le proprie relazioni), dall’altra parte lo spunto necessario per evitare di perpetuare sofferenze nelle persone anche per un tema così basilare come l’amore.

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8 Commenti dei lettori »

1. WHITE-difensore-di-vieniviaconme ha scritto:

7 marzo 2012 alle 16:22

si potrebbe trarre un serio spunto di attualità da tutto questo.
Dalla muore, non ha eredi vicini,solo cugini di chissà quale grado
e il suo compagno, la persona che amava, per la legge, dovrebbe rimanere senza niente.
Questa situazione succede ogni giorno a molti sconosciuti.



2. Giuseppe ha scritto:

7 marzo 2012 alle 16:25

Sono d’accordo sia con Travaglio che con, ahimè, Marziale.



3. Vince ha scritto:

7 marzo 2012 alle 16:39

Cosa c’entrano i minori con il dibattito in corso?
A me danno fastidio queste persone che usano i minori come paravento per le loro prese di posizione ideologiche.

L’intervento poi arriva davvero in ritardo: può essere visto come un invito a evitare situazioni simili in futuro.
Ma ricordo a Marziale che i tempi sono cambiati. Faccio un esempio: nell’epoca di internet se posti le tue foto in un sito di annunci gay e poi diventi un cantante di successo, non potrai più nascondere la realtà. I tempi sono cambiati e la rete ha aiutato ad abbattere il muro delle ipocrisie.
L’esempio citato serve a far comprendere a quelli come Marziale che nei prossimi anni vivere da omosessuale e morire da etero per i personaggi pubblici sarà una scelta sì legittima, ma sempre più difficile da riuscire a portare a termine.

Concludo con una battuta: credo che dibattitti simili a quello su Dalla, saranno molto frequenti nei prossimi anni: un’intera generazione di “velate” si appresta a lasciarci!



4. alberto ha scritto:

7 marzo 2012 alle 17:18

Ma questo osservatorio esce fuori solo quando si parla di omosessualità in tv?



5. MisterGrr ha scritto:

7 marzo 2012 alle 17:32

L’osservatorio dei Minori? Ma…eh?



6. Nina ha scritto:

7 marzo 2012 alle 18:05

Vince: speriamo di no.



7. Giulia ha scritto:

7 marzo 2012 alle 19:10

Anche loro? ora mancano le casalinghe disperate e l’associazione difendiamo le formiche. Eddai…



8. Cristian Tracà ha scritto:

7 marzo 2012 alle 20:01

Giuseppe

entrambi hanno fatto dei rilievi interessanti in effetti. Mi fa specie invece per gente come Ferrara che fa finta che gli omosessuali in Italia possano vivere serenamente la sua condizione



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