Accade di solito che con la fine dei funerali l’attenzione della cronaca abbandoni il ricordo dei personaggi famosi scomparsi e si sposti sui nuovi spiragli dell’attualità. Con Lucio Dalla questo non sta avvenendo, anzi i mille temi di riflessione lanciati dal suo secondo 4 marzo continuano a scatenare una serie infinita di dibattiti, televisivi e non, tanto che l’Osservatorio sui Diritti dei Minori si è sentito in dovere di provare a bloccare questa ‘deriva’ argomentativa.
E’ proprio il presidente, Antonio Marziale, a scendere in campo per affermare il diritto alla pietà che l’artista merita, almeno quanto gli altri defunti. Non va proprio giù all’osservatorio questa girandola di recriminazioni e supposizioni che ha accompagnato e fatto seguito al bellissimo addio che Bologna, e l’Italia tutta, ha dedicato ad una sua grandissima voce.
Non sono tanto le ricostruzioni e le ipotesi sul testamento e sull’eredità ad infastidire Marziale, bensì le divagazioni sul tema dell’omosessualità e dello svolgimento dei funerali. Mentre Marco Travaglio con una sorta di editoriale dal presupposto condivisibile auspica una riflessione seria e responsabile sulle unioni di fatto, dall’Osservatorio il numero uno tuona: