Non è sicuramente il periodo più sereno della carriera televisiva di Barbara D’Urso e la conduttrice napoletana non perde occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. L’ultimo, in ordine di tempo, l’ha tolto (e lanciato) ieri in diretta nel suo lungo contenitore pomeridiano, a poche ore da una intervista-sfogo rilasciata alla web tv del Corriere della Sera. La veterana della testata Videonews ha ancora una volta sottolineato come la concorrenza copi le sue idee e come quest’anno, per citare un tormentone di una sua amica-nemica, debba guardarsi le spalle. Parlando di un anello per il bendaggio gastrico, tuona: ”Ma non c’è rischio di interferenze? Che ne so, si infila Raiuno e fotocopia pure questo?“.
E’ innegabile, come abbiamo già avuto modo di sottolineare, che quest’annata a infastidire la nostra Bislacca ci siano non pochi elementi significativi. L’arrivo di Mara Venier alla Vita in Diretta è stato un toccasana utile per diminuire quel tocco di snobismo che Sposini aveva nel trattare determinati argomenti e per catturare lo stesso target di Barbarella. La coppia innegabilmente funziona e la loro dicotomia nello stile di conduzione e nell’approccio ai temi trattati è la carta vincente. Barbara dal canto suo è costretta da sola a fare gli straordinari con un parterre di ospiti e di opinionisti non sempre di primo livello.
Quest’anno, mai come in nessun altra stagione televisiva, la formula dell’infotainment e del talk sta mostrando segni di stanchezza con sintomi molto evidenti: Mattino Cinque sperimenta ogni giorno una formula nuova e apporta variazioni alla ricerca di una identità che lo distingua dagli altri spazi; Domenica Cinque ancora non ha annoverato ospiti o dibattiti di prestigio; si differenzia solo Verissimo che può contare su una considerazione e credibilità maggiore da parte dell’azienda e degli addetti ai lavori. Non a caso la Toffanin si espone solo una volta a settimana, evitando l’overdose giornaliera.
Il problema è proprio questo: il troppo stroppia e alla lunga stanca. Assistere ogni giorno a innumerevoli ore di dibattiti ha portato lo spettatore ad una totale assuefazione. Per quanto la carta stampata e i mezzi di informazione offrano ogni minuto nuovi spunti di discussione, gli argomenti appetibili inevitabilmente finiscono per essere sempre gli stessi e alla terza discussione sullo stesso quesito esistenziale l’effetto zapping è inevitabile.
La Cara Barbara è consapevole di ciò e inizia a giocare la carta del vittimismo: tutti la copiano, nessuno dei colleghi la sopporta perchè i suoi programmi vanno troppo bene. Su quest’ultima affermazione, di questi tempi, si potrebbe inscenare un dibattito. Di certo sarebbe molto più originale e interessante di tutti quelli sottoposti alla platea pomeridiana. Stabilire chi sia arrivato prima sul pezzo e chi copi tra i conduttori è davvero un’impresa ardua.
Speriamo però che l’insofferenza della Bislacca la porti a rivoluzionare il panorama pomeridiano, facendo la differenza. Perchè all’ennesima inutile presenza delle Coatte di Ostia nel suo studio, addirittura candidate per un ruolo di opinioniste fisse, rimpiangi i tempi in cui la D’Urso scherzava con Anna Longhi. Almeno quello era un momento unico della programmazione del day time e non esisteva ancora la raccolta differenziata dei presunti personaggi famosi, litigando e reclamando un’originalità che non appartiene purtroppo a nessuno.
1. mats ha scritto:
29 settembre 2010 alle 13:09