L’idea forte c’è ed esiste dal 1992. Il problema è renderla attuale e appetibile al telespettatore di oggi. Ezio Greggio c’ha provato ma La Sai l’Ultima? – come la conoscevamo – è un chiaro esempio di tv che non c’è più, di quegli anni ‘90 in cui sul piccolo schermo far ridere era persino più facile che ridere. Ora il dubbio nemmeno si pone: nello show estivo di Canale 5 non succede né l’una né l’altra cosa.
Riproporlo fedele all’originale sarebbe stato un ’suicidio’ (chiedere a Lorella Cuccarini e Massimo Boldi, padroni di casa dell’ultima sfortunata edizione del 2008), così si è optato per una svolta talent e l’inserimento di coach – Maurizio Battista, Biagio Izzo e Scintilla – a fare da capi squadra ai propri concorrenti. La sfida, che questa sera decreterà il miglior barzellettiere d’Italia, in realtà non si avverte minimamente, nonostante ci siano tutti gli ingredienti necessari (manche, punteggi, classifica). I concorrenti sono troppo ai margini dello show, quindi viene meno anche la reale mission del programma.
Format, dunque, snaturato più che rinnovato, dove un elemento di forte richiamo con il passato come Valentina Persia è utilizzato poco e in malo modo. Lei, che potrebbe anche co-condurre, magari al posto della dimenticabile Romina Pierdomenico, viene relegata a jolly per aumentare i punteggi dell’una o dell’altra squadra. Poco efficace anche la partecipazione di Nino Formicola, il ‘notaio’ (ma per cosa?) de La Sai l’Ultima? – Digital Edition.
Apprezzabile, invece, lo sforzo di Greggio di uscire dal ‘circo’ di Antonio Ricci, anche se ormai è talmente prigioniero di certe ‘freddure’, a cui ride soltanto lui, che temi possa uscirgli da un momento all’altro l’ennesimo “Sarà vero? Sarà falso? Sarah Ferguson”. Ammirevole, infine, Canale 5 nel tentativo di restare accesa durante l’estate con un’alternativa ai soliti reality. Semplicemente, lo ha fatto in modo sbagliato.
1. marco urli ha scritto:
26 luglio 2019 alle 23:58