Le grandi pecche della tv di oggi sono sostanzialmente due: la mancanza di soldi e la mancanza di contenuti. Poi arriva Boomerissima in prima serata su Rai 2 a tentare di sbattere in faccia un’altra realtà: budget importante e idee in abbondanza che la metà basterebbero.
Il punto (debolissimo), però, è proprio quest’ultimo: tanta roba buttata nel calderone di Boomerissima a nascondere in realtà l’assenza di una reale struttura, che possa fare dello show – e non degli ospiti – la vera forza. Passata la curiosità iniziale nel rivedere Alessia Marcuzzi fuori dal giro dei reality (e meno male!), tutto sa di già visto, in un’accozzaglia di format che non aggiunge nulla di nuovo né di accattivante. L’intento è divertirsi e divertire, ma fatta festa una sera che si fa nelle prossime settimane?
Con la “scusante” dello scontro generazionale tra Boomer e Millennials che tanto piace alla nuova Rai 2 (ma perché?!), a Boomerissima ritorna la sfida a squadre, ciascuna composta da vip chiamati a superare varie manche, tra domande di cultura pop e momenti musicali per indovinare le canzoni, cantare “alla karaoke” e rispondere ai quesiti sull’artista ospite di turno. A fare da collante, teche e momenti amarcord sui protagonisti di puntata. Potremmo citare una decina di programmi racchiusi nello show della Marcuzzi, che ha voluto ricreare l’atmosfera di quando era ragazzina (con tanto di una parte di studio arredata a mo’ di salotto anni ‘80 e ‘90) e sognava di diventare come i suoi idoli. Alla fine, la conduttrice si diverte a casa sua con roba d’altri, un po’ come faceva qualche decennio fa nella sua cameretta; in questo caso, però, conduce una trasmissione che dovrebbe essere nuova.
Boomerissima, prodotto da Banijai, è un non-programma, il che non per forza deve essere inteso come un male, a patto però che ci siano basi solide. Il non dover viaggiare nella rigidità di un format potrebbe favorirne la resa, invece ne agevola soltanto una vacillante navigazione a vista.
1. Marco ha scritto:
11 gennaio 2023 alle 14:11