21
maggio

Agcom diffida il Tg2: informazione «incompleta, parziale e non obiettiva». La replica del direttore

Tg2

Un’informazione “incompleta, parziale e non obiettiva“. L’Agcom tira le orecchie al  e notifica una diffida per violazione delle norme sulla par condicio in vista delle Europee. In particolare, l’Autorità ha ravvisato irregolarità “in taluni contenuti inseriti nel notiziario andato in onda nel notiziario di prima serata di venerdì 17 maggio” e riproposti nella puntata di Tg2 Post dello stesso giorno con ospite Matteo Salvini. All’attenzione del Garante, anche l’intero ciclo pre-elettorale della trasmissione Quarta Repubblica, di Rete4.

Agcom, diffida al Tg2

In una nota dell’Agcom, in particolare, si legge:

Nella riunione del 20 maggio, il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, alla luce delle contestazioni avviate giovedì 16 alla testata TG2 relative ai notiziari dei giorni precedenti, ha continuato la propria valutazione nell’ambito del monitoraggio d’ufficio sulla normativa in materia di pluralismo e di par condicio in campagna elettorale. In particolare l’Autorità ha rinvenuto in taluni contenuti inseriti nel notiziario andato in onda in prima serata nella giornata di venerdì 17 – peraltro riproposti nella puntata di Tg2Post dello stesso giorno – manifeste violazioni dell’art. 4, comma 2, delle disposizioni approvate dalla Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, nonché dell’art. 7, comma 2, della Delibera 94/19/CONS“.

Secondo l’Autorità, i servizi contestati, “in ragione della natura incompleta, parziale e non obiettiva delle informazioni riportate” rischiano di determinare “anche indirettamente, situazioni di vantaggio o di svantaggio, per determinate forze politiche che la normativa citata vieta espressamente all’interno dei notiziari“. In merito ai medesimi contenuti, il Garante ha parlato di “omissione di parti significative di dichiarazioni di terzi” e di “conseguente distorsione del messaggio generale“.

Nel provvedimento di diffida, l’Autorità ha peraltro rilevato come la ripetizione dei medesimi contenuti incompleti, parziali e non obiettivi, riferiti a dichiarazioni di terzi, anche nella trasmissione TG2 Post e le controdeduzioni di Rai alle contestazioni, che si spingono a qualificare come ‘ingerenza’ l’intervento istituzionale dell’Autorità, confermino la natura non occasionale ma reiterata delle violazioni

scrive ancora l’Agcom, che ha diffidato il Tg2 dal continuare, “nella confusione tra cronaca e commento, a proporre visioni parziali relative alle tematiche delle prossime elezioni europee“. Analoga diffida è stata rivolta alla trasmissione Tg2 Post.

Secondo quanto riporta l’Ansa, i rilievi del Garante hanno riguardato alcuni editoriali, in particolare un servizio in cui si dava conto di affermazioni dell’ex premier Mario Monti sui rischi di nuovi conflitti in caso di vittoria di sovranisti alle elezioni europee del 26 maggio. Nella memoria difensiva consegnata dalla Rai all’Autorità, si sottolineava la rilevanza giornalistica di tale presa di posizione.

Agcom, diffida al Tg2 – La replica del direttore Sangiuliano

Raggiunto dal monito dell’Agcom proprio a pochi giorni dal voto europeo, tramite l’Ansa il direttore del Tg2 ha replicato così alla diffida per violazione della par condicio.

Mi atterrò alle disposizioni dell’Agcom: di qui al momento delle elezioni al Tg2 non faremo più editoriali e tenteremo laddove possibile un riequilibrio. Ritengo però che l’Agcom non abbia la competenza per ingerire nel contenuto dei servizi. Valuteremo con l’azienda se proporre ricorso alla magistratura amministrativa“.

Agcom, valutazioni su Quarta Repubblica

L’Agcom ha inoltre comunicato la decisione di procedere ad una valutazione complessiva del ciclo della trasmissione Quarta Repubblica (Rete4) nel periodo elettorale.

La trasmissione è già stata oggetto di contestazioni specifiche, in relazione alla formulazione di un format che ha costantemente dedicato la parte finale di ogni puntata su elementi di cronaca che, ancorché dibattuti tra soggetti portatori di punti di vista diversi, appaiono esser stati tutti sistematicamente costruiti attorno alla figura di un medesimo leader politico” ha denunciato l’Autorità.



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