Il contratto di Fabio Fazio finisce al vaglio della Corte dei Conti. L’Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone ha girato il dossier sul conduttore Rai ai giudici contabili per valutare quanto emerso in una precedente istruttoria. Nulla di allarmante, però, secondo lo stesso Fazio, il quale tiene a precisare che le contestazioni non riguardano il suo stipendio. Le ‘palanche’, insomma, sono salve.
Secondo quanto anticipato da Repubblica, l’Anac sostiene in un documento che si “ravvisano elementi di criticità” e “perplessità sulla giustezza dei costi/ricavi preventivati“. Il quotidiano riferisce che l’Autorità guidata da Raffaele Cantone si sarebbe soffermata sull’aumento dello stipendio di Fazio, sui quattro anni di durata del contratto e sull’affidamento del progetto televisivo a una società costituita appositamente dal conduttore (L’Officina). Per valutare la questione, il dossier sul volto di Rai1 finirà sul banco della Corte dei Conti.
“La Corte dei Conti dovrà verificare se esistano eventuali danni erariali nell’ambito del contratto con Fazio e la sua società” ha esulato il deputato Pd Michele Anzaldi, che già in passato aveva presentato degli esposti per fare chiarezza sui discussi compensi del presentatore di Che tempo che fa.
Ma la Rai è di parere completamente opposto e in una nota esclude che Anac abbia censurato il compenso di Fabio Fazio.
“L’Autorità ha invece riconosciuto, con riferimento al complesso dei rapporti tra Rai, Fazio e la società di produzione, che non sussiste alcun danno attuale cagionato all’erario. La delibera Anac a cui fa riferimento l’articolo, che peraltro ha assunto le forme di una indicazione non vincolante, è stata trasmessa alla Corte dei conti in quanto organo istituzionalmente competente per il monitoraggio a consuntivo dell’andamento effettivo dei costi e dei ricavi del programma. Rai ribadisce dunque la correttezza dei suoi comportamenti, caratterizzati da lealtà e spirito di collaborazione riconosciuti dalla stessa Anac, e di aver portato avanti principi di corretta gestione finanziaria nel pieno compimento della sua missione di servizio pubblico”
si legge in una nota del servizio pubblico. Lo stesso conduttore, in una lettera inviata all’attenzione del direttore di Repubblica, ha messo le mani avanti con i toni della smentita:
“La delibera di cui ho preso visione non riguarda in alcun modo il mio stipendio. Il tema a cui l’autorità dedica la propria attenzione è la procedura tecnica e le cadenze temporali seguite dalla Rai per il rinnovo del mio contratto. Tutto ciò non ha niente a che vedere con il mio compenso…“
ha sostenuto Fazio, facendo presente che nemmeno il secondo punto della delibera dell’Anac contestava il suo compenso, ma si limitava a ritenere sussistenti possibili rischi che la sua trasmissione non conseguisse l’equilibrio costi-ricavi. Cosa non certo rincuorante, vista la sicurezza ostentata in tal senso sia dal conduttore sia dai vertici Rai a inizio stagione (noi stessi, sul fronte listini pubblicitari ritoccati al ribasso, avevamo sollevato perplessità).
Una maggior chiarezza sulla faccenda la si potrà avere già dalla settimana prossima, quando la delibera firmata dal capo dell’Anac sarà con ogni probabilità pubblicata sul sito dell’Autorità.
1. Nina ha scritto:
23 marzo 2018 alle 16:59