Pubblico con piacere alcune considerazioni sulla settima stagione di Distretto di Polizia inviatami dall’affezionato lettore Alexspooky che ringrazio.
E anche quest’anno è andata…
Appuntamento fisso dell’autunno di Canale 5, con l’eccezione della stagione 2004/2005, Distretto di Polizia è ormai diventata una delle fiction italiane di maggior successo nella storia della tv, privata e non, arrivando quest’anno a toccare le 7 primavere, rimanendo dietro solo a serial storici come la Piovra.
Ma a cosa è dovuto questo successo?
Direi che il merito viene condiviso in parti uguali da tre fattori primari. Un ruolo di primo piano è rivestito senza dubbio dalle sceneggiature sempre avvincenti che spesso prendono spunto dalla realtà del quotidiano ma aggiungono ogni anno una linea gialla, ovvero un’inchiesta che si protrae per tutta la serie e che di volta in volta coinvolge un membro del distretto; in secondo luogo il successo è da addebitare alla sapiente scelta del cast, formato da ottimi caratteristi che pian piano abbandonano il ruolo di comprimari per assumere vita propria ed assumere uno spazio di rilievo nella serie riuscendo ad entrare in sintonia col pubblico coinvolgendolo nelle loro vicende; last but not least, Pietro Valsecchi uno dei migliori produttori italiani al quale si devono anche altri prodotti di rilievo come Nassirya, Ultimo o il futuro Crimini Bianchi.
Come si diceva all’inizio, Distretto prosegue senza intoppi ormai da 7 stagioni. 7 stagioni durante le quali sulla poltrona più importante, quella del commissario del X Tuscolano, si sono avvicendati con alterne fortune Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi (che detiene il record di permanenza), Giorgio Tirabassi (il primo a passare da agente a capo) e, nell’ultimo anno, Massimo Dapporto. E proprio dell’annata Dapportiana, conclusasi lo scorso lunedi con l’addio, peraltro gia’ sbandierato dalle riviste del settore, del commissario Marcello Fontana, che vorrei parlarvi.
Già ! Perchè quest’annata di Distretto, benchè premiata da ascolti più che buoni (a dimostrazione della fidelizzazione di un certo pubblico), ha mostrato di avere il fiato corto, rischiando di cancellare ciò che di buono è stato costruito negli ultimi anni. Questo calo di qualità  è dovuto proprio al fatto che sono venuti meno 2 dei tre elementi che ne hanno, negli anni, decretato il successo.
Continua a leggere l’analisi della settima edizione di Distretto di Polizia :
In primis un calo drastico, ma evidentemente fisiologico, della qualità delle sceneggiature, le quali anzichè prendere spunto dalla realtà , come negli anni passati, hanno palesemente copiato quest’ultima arrivando a plagiare eclatanti vicende di cronaca, in alcuni casi senza nemmeno curarsi di cambiar nome ai protagonisti. Significativi due episodi che hanno avuto ad oggetto il rapimento del piccolo Tommaso Onofri e l’affaire Vallettopoli. Anche la linea gialla della stagione (il caso Neri) non è stata da meno e il finale di stagione, in alcuni tratti, ha sfiorato momenti di inconsapevole ilarità .
E’ stata tutt’altro che provvidenziale anche l’uscita di scena, troppo affrettata e mal gestita, dei due personaggi più amati della serie : Mauro Belli prima (interpretato da Ricky Memphis) e Roberto Ardenzi poi (Giorgio Tirabassi).
Al loro posto sono stati inseriti un nuovo agente, un Max Giusti rivelazione della serie, e un nuovo commissario, interpretato appunto da Dapporto, personaggio poco carismatico che non e’ riuscito a fare breccia nel cuore dei fans. Per questo motivo, a metà stagione, è stata decisa la sua uscita di scena a conclusione della serie.
Messa così, agli occhi di chi non ha potuto vedere la settima stagione, Distretto di Polizia 7 potrebbe sembrare un fallimento.
Paradossalmente, però, non è così. Si salvano senz’altro dalle critiche negative i comprimari, le spalle, le cui storie hanno avuto più spazio rispetto agli anni passati e nel corso degli episodi hanno sicuramente dato vita ai migliori momenti della serie. Uno per tutti, l’immarcescibile Roberto Nobile. E Max Giusti? Abbiamo già  avuto modo di etichettarlo in questo post come personaggio rivelazione. Ed in effetti da un comico abituato a vestire, in programmi leggeri, i panni di Cristiano Malgioglio piuttosto che di Claudio Lotito, non ci si aspettava che potesse, con tanta naturalezza, interpretare un ruolo con così tanti risvolti. A lui sicuramente va un grande plauso.
Ora si guarda al futuro e sono già in scrittura gli episodi della ottava stagione. A Marcello Fontana subentrerà Luca Benvenuto (Simone Corrente), l’ultimo dei supersititi della prima stagione che, dopo tanti anni di gavetta, finalmente verrà promosso. A Luca si aggiungerà il personaggio presentato nell’ultima puntata ma la cui presenza è stata talmente breve che a pochi sarà rimasto impresso il suo nome. E’, infine, notizia fresca quella secondo la quale anche l’ispettrice Valli, Francesca Inaudi, lascerà il distretto durante l’ottava stagione. Speriamo solo non faccia la fine del compianto, dai fans, ispettore Belli.
1. Avanguard ha scritto:
22 novembre 2007 alle 01:19