Dopo le nomine dei consiglieri del cda, del presidente Monica Maggioni e del direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, le reazioni nel mondo Rai (e non solo) si susseguono. Ai nuovi vertici della tv di Stato si rivolge ora Pippo Baudo, tra i pilastri storici dell’azienda ma da qualche tempo fuori dal giro che conta. Non chiede un posto di lavoro (o almeno non lo fa direttamente), bensì rispetto per mamma Rai (e per se stesso):
“Voglio essere ottimista e fare un appello: cari nuovi vertici, se avete dubbi affidatevi a chi ne sa più di voi – dichiara a Repubblica – La Rai è un patrimonio di tutti, resta la più grande fabbrica culturale del Paese: create una task force, apritevi al confronto [...] Chiedo ai vertici rispetto nei confronti di un’azienda con un passato glorioso che non può essere ignorato“.
Pippo Baudo: “Maggioni è meglio della Tarantola”
Pippo Baudo, dunque, si rende disponibile alla “rinascita” della Rai, che secondo lui deve toccare i campi dell’informazione, del varietà e della cultura. E con i nuovi capi di Viale Mazzini spera di “giocare la partita e fare il possibile perché sia corretta e a favore dell’azienda”. In tal senso si mostra ottimista sulle scelte riguardanti la direzione generale e la presidenza:
“(Antonio Campo Dall’Orto, ndDM) Mi pare di averlo conosciuto. Comunque viene da esperienze televisive, sa cos’è la tv. Lo invito a cercare all’interno dell’azienda perché ci sono persone in gamba, non sfruttate come dovrebbero. Per fare squadra comincerei da lì. Monica Maggioni è del mestiere, è una giornalista che ha girato il mondo, se dici la parola ‘Rai’ non chiede: cos’è? E’ figlia dell’azienda. Con tutto il rispetto, in questo senso è meglio della Tarantola“.
Meno entusiasmo il Pippo Nazionale lo mostra nei confronti dei neo-eletti componenti del consiglio d’amministrazione, come per esempio Rita Borioni che, fresca di nomina, è apparsa poco preparata sul mondo televisivo:
“Non è una novità – spiega Baudo – molti altri consiglieri del passato sono arrivati senza sapere niente di televisione. La Rai è abituata, comunque è sopravvissuta”.
Discorso a parte, invece, lo riserva a Carlo Freccero, l’unico dei sette consiglieri con un passato (anche glorioso) che l’ha visto dirigere diverse reti Rai e Mediaset:
“Quella di Freccero è una scelta furba, come dice Angelo Guglielmi, ma anche intelligente. Perché è chiaro che Carlo non starà zitto, sarà una mina vagante, pronto a criticare scelte che giudica sbagliate. O almeno me l’auguro”.
1. max ha scritto:
7 agosto 2015 alle 16:44