Il suo ultimo J’accuse nei confronti della Rai risale a poco più di un mese fa, quando, presentatosi a Viale Mazzini, fu costretto a tornarsene a casa perchè la macchinetta non riconosceva il suo badge. Da quella che Pippo Baudo definì come la più grande umiliazione della sua vita (leggi qui) al ritorno inaspettato sul piccolo schermo. Già, perchè neanche il tempo di silurare Serena Dandini che ecco pronto il sostituto. Potrebbe essere proprio il Pippo Nazionale a prendere il posto della “signora” Fandango a Parla con me:
“Da una vita mi capita di prendere i posti altrui (…) – dichiara il conduttore in un’intervista al Corriere della Sera – Per ora niente titoli… Stile Rai 3, intrattenimento ma cultura, cinema, teatro, attualità, identità italiana. Tutto in un tono sobrio, non è mica obbligatorio denunciare sempre, ossessivamente. Mi metto a disposizione di un’azienda di servizio pubblico che amo profondamente. Ho un contratto, e ne ringrazio il direttore generale Lorenza Lei, comunque basso rispetto a ogni media, 500.000 euro l’anno per due anni, e voglio onorarlo. Spero in tempi rapidi”.
Ha voglia ancora di lavorare e salvaguardare la Rai Pippo Baudo, forte di 52 anni di esperienza che, però, non lo spingono a protestare (!!!) perchè l’azienda non lo utilizza più come un tempo. E non perdona chi, parole sue, fa il martire coi miliardi in tasca:
“Mi sembra che Fabio Fazio, con 5 milioni e 400.000 euro in tre anni, non sia un perseguitato politico dalla Rai. Eppure parla come se lo fosse. Quest’azienda, dico, vogliamo salvarla o affossarla? Non vedo crisi irreversibili ma mi sembra giusto che programmi come quello della Dandini, per carità carino e divertente, vengano prodotti dentro la Rai, ricca com’è di tecnici, funzionari, intellettuali. Non parliamo di un programma complicato, suvvia. Ora aspetto il nuovo direttore di Rai 3 e mi auguro che torni Antonio Di Bella (come anticipato da DM, ndDM), gran professionista, con una visione internazionale della tv”.
E la ricetta per il suo ritorno è già pronta. Non occorre chissà quale invenzione, l’importante, secondo Baudo, è fare una tv semplice, differente da quella commerciale proposta da Mediaset. Accusa che lo zapping di oggi è praticamente inutile, visto che i programmi sono ormai uguali in ogni rete: musichette, due risate e belle ragazze in mostra. Ed è proprio su queste ultime che esprime tutto il suo sdegno:
“Oggi le ragazze per diventare vallette in tv prima vanno dall’estetista, poi dal chirurgo plastico e infine puntano tutto sulla, chimiamola così, ‘bella presenza’. Dietro, il vuoto. Il nulla. Il silenzio. Diventano sfondo. Mi chiedo perchè mai un professionista serio come Paolo Bonolis permetta che due vallette siano ridotte a una quinta muta, che ogni tanto si vede e ogni tanto no (…) Si finisce fatalmente nei giri che sappiamo. Si piomba in quelle telefonate… Finiscono nei letti… Proprio perchè non hanno altri strumenti per imporsi. Non sanno ballare. Non sanno recitare. Non sanno padroneggiare bene l’italiano. Non sono nemmeno provviste di una grande intelligenza da madre natura. Tutto questo produce disastri”.
Ed inevitabile scatta il paragone coi suoi tempi, quando le vallette eranno donne a tutto tondo, artiste colte e capaci, che alla bellezza accompagnavano una preparazione di tutto rispetto:
“Penso a Loretta Goggi. Che professionista! Sabina Ciuffini fu la fortuna di Mike (Bongiorno, ndDM), intelligente e spiritosa com’era. Penso alla Cuccarini, a Paola Tedesco. Non ti ricordi solo le loro gambe. Ma anche la testa, l’intelligenza, la loro autonomia. Una parola? La pro-fes-sio-na-li-tà! Nessuno usa più quel sostantivo”.
E, a proposito, ammette che per anni la gente ha alluso a suoi ipotetici rapporti con Lorella Cuccarini, ma la regola era proprio quella di non avere relazioni sentimentali sul lavoro. “Mai toccata con un dito”, dice, perchè il rischio di diventare succube del partner di lavoro è elevato e finisce per rovinarti. Oggi, invece, questi non sembrano più grossi problemi e la colpa, secondo Baudo, va anche alla tv, al messaggio che una ragazza possa arrivare con troppa facilità al successo, spingendo tante altre a farlo. Risultato? “Una devastazione umana, uno scompenso sociale gravissimo, non so quanto reversibile“. E, su questo aspetto, dedica un pensiero al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi:
“Non sapevo che fosse così, sinceramente. Tutto… eccessivo. La sua è una bulimia sessuale che fa spavento. Che peccato. Tanti, troppi errori. Insomma, non offre un buon esempio. No”.
1. Phaeton ha scritto:
19 settembre 2011 alle 12:49