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ottobre

CHE DIO CI AIUTI 3: BOOM D’ASCOLTI E NARRAZIONE “TURBO” CON ATTORI UN PO’ SPENTI

Che Dio ci aiuti 3 - Guido e Azzurra

Anche il secondo appuntamento con Che Dio ci aiuti 3 fa impazzire il pubblico italiano: entrambi gli episodi sono stati seguiti da oltre sei milioni di telespettatori con share che, ormai, sono quasi inarrivabili per la tv italiana (qui i dati).

La serie è in effetti uno dei prodotti più sicuri dell’ammiraglia pubblica, al pari del “cugino” Don Matteo, da cui è nata come costola: il racconto a metà strada tra commedia e drama, i personaggi ben scritti, il cast giusto, le storie semplici e il clima familiare ne fanno dal 2011 un appuntamento imperdibile per il pubblico di Rai 1. Che tende a godersi lo scorrere delle puntate con ricercata serenità, piuttosto che con l’ansia di sapere come va a finire. Perchè, come va a finire, si sa da subito.

Che Dio ci aiuti si conferma infatti un titolo la cui narrazione è svelata, e non lascia adito a misteri. Nella puntata d’esordio della terza stagione abbiamo scoperto già tutto ciò che in un’altra fiction avremmo saputo dopo almeno cinque puntate: sappiamo che il nuovo benefattore è in realtà il nonno di Davide e lui ha già rivelato a pubblico e altri personaggi il suo piano diabolico per riprenderselo; sappiamo che Rosa è la sorella di Azzurra e che tra loro sarà guerra aperta, così come sapevamo che la storia privata di Margherita sarebbe finita in tragedia.

Un inizio “a bomba”, dunque, ma solo a livello della narrazione. Gli attori sembrano infatti procedere per il momento con il freno a mano tirato e quasi si stenta a riconoscere negli Azzurra e Guido di oggi la Francesca Chillemi e il Lino Guanciale di ieri: i due attori sembrano un po’ spenti rispetto ai fasti della seconda stagione, colpa anche di uno sviluppo negativo della storia d’amore tra i loro personaggi che non lascia loro spazio per quei momenti brillanti ai quali il pubblico era abituato.

L’esordio ha dunque avuto un sapore alquanto malinconico, dipeso anche dal cambio sigla (la nuova è cantata dai Dear Jack) e dalla nuova location (Fabriano) a cui gli occhi devono ancora abituarsi. Ma siamo solo all’inizio, c’è tutto il tempo per recuperare e la speranza di veder risalire il tono del racconto è concreta. Come direbbe (la sempre ottima) Suor Angela: Che Dio ci aiuti!

TUTTI I PERSONAGGI DI CHE DIO CI AIUTI 3

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4 Commenti dei lettori »

1. sona ha scritto:

3 ottobre 2014 alle 13:14

L’altra sera nel commento della critica di Iris al film “La donna che visse due volte” ho scoperto che l’importante non è conoscere quello che accade, ma sviluppare partecipazione per i protagonisti tanto da stare in ansia per loro. Quello è l’importante e ha decretato, in questo caso, il successo della fiction.



2. Marco89 ha scritto:

3 ottobre 2014 alle 16:17

Giuste osservazioni. Ovvio che le fiction di Rai1 si basino prevalentemente sulla prevedibilita` e sulla totale mancanza di tensione e suspense, ma almeno per alcune vale la pena guardarle per il lato divertente e ironico come accaduto per la seconda stagione di Che Dio ci aiuti, ma questa stagione e ‘ diversa, meno saporita e colorata. Gli attori mi sembrano meno carismatici e le atmosfere poco palpabili. Ma per chi e’ abituato a seguire certi prodotti, sono dettagli non pervenuti…basta guardare l’auditel.



3. sona ha scritto:

3 ottobre 2014 alle 20:04

Ma certo, siamo tutti amebi abituati al piattume, mi pare ovvio…
A me l’atmosfera sembra immutata. E la seconda stagione mi era piaciuta davvero tanto. L’unica che mi manca è Chiara.
La trama è praticamente identica per ora, come situazione. Abbiamo un anno di tempo per risolvere un problema grave di cui Guido non è al corrente. Quindi prima voglio capire se si svilupperà in maniera diversa.

Non so in che senso possiate dire che gli attori proseguono “con il freno tirato”, soprattutto la Chillemi e Guanciale che sono perfettamente nel personaggio, ancora una volta. Anzi, Azzurra nella puntata di ieri sera mi è sembrata particolarmente azzeccata, in tutto quello che le hanno fatto fare. In più non capisco in che senso i momenti tra loro dovrebbero essere meno brillanti “dato che la loro storia è chiusa” essendo che per la maggior parte della seconda stagione si sono detestati e hanno battibeccato, esattamente come ora.

Fabriano non è Modena, ma la differenza si nota a stento. L’angolo Divino è perfettamente identico, i portici in cui si muovono i protagonisti sono uguali, le stanze pure.



4. teresa ha scritto:

11 ottobre 2015 alle 15:41

Sono belli insieme…..



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