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ottobre

ECCO PERCHE’ IL MAURIZIO COSTANZO SHOW NON FINIRA’ MAI

Maurizio Costanzo Show (11 ottobre 2009)Mi è servito un po’ di tempo per comprendere appieno la grandezza mediatica di Maurizio Costanzo. Mi limitavo, in sostanza, a prendere atto di un’indiscussa superiorità giornalistico-televisiva, procedendo però per  assiomi. Ma ero curioso, al tempo stesso, di capire nella sua interezza quella ”commedia della vita” che lo stesso Costanzo definisce come vero principio cardine (e ispiratore) della sua fertile attività.

Poi, un invito al Teatro Parioli. Quel “Teatro Parioli in Roma” nel quale, se potesse, Costanzo, oltre a viverci, ci dormirebbe anche. E lo si percepisce da subito: per il numero 1 del talk show made in Italy, lavoro e vita privata si fondono in un tutt’uno che risulta difficile, se non impossibile, scindere. Una vita per il lavoro, dunque, ma tutt’altro che un sacrificio.

In quel Teatro-casa, lo spettacolo non è soltanto quello visibile al telespettatore della seconda serata di Canale5; il vero Maurizio Costanzo Show è anche, e soprattutto, quello che si “gira” nello studio del padrone di casa, nel quale, a ritmi serrati, ogni giorno si avvicendano volti, personalità, autorità, talenti, artisti che si raccontano. Già, perchè il Baffo più famoso del Belpaese, alla veneranda età di 71 anni, riesce ancora ad ascoltare tutti coloro che hanno qualcosa da raccontare, ”scattando, al contempo, una fotografia” di chi gli siede davanti e archiviandola.

Il motivo è incredibilmente semplice e straordinariamente extra-ordinario: Maurizio Costanzo ha fame di conoscenza. Conoscenza di persone dalle quali cogliere ciò che, mediaticamente, può risultare interessante, produttivo, singolare, originale. Poniamo che la realtà dei media sia un puzzle, ecco, non credo di sbagliare affermando che il Re del Talk in salsa italica sia alla costante ricerca di tutti quei tasselli che possano completarlo, con la consapevolezza, però, che trattasi di un puzzle infinito, o quasi.

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Soltanto dopo aver compreso questo, ho potuto capire quella commedia della vita tanto cara a Costanzo, che gli permette di non annoiarsi e di poter contare su una mente brillantemente attiva nonostante i tanti anni di attività. Una ricetta in cui gli ingredienti sono stimoli nuovi che, spaziando in qualunque campo, gli consentono un’operatività pressocchè completa.

Proprio  per questo, il più celebre talk del Belpaese è stato il primo, forse al mondo, a trovare la propria cornice ideale in un teatro. Nessun altro palco, infatti, può essere adatto a lasciar spazio alle parole e ai racconti. E se è vero che a dicembre calerà il sipario su un’edizione lunga 25 anni, è altrettanto vero che, sino a quando ci sarà qualcuno disposto a raccontarsi, il teatro, e con esso Costanzo e il suo show, in qualunque declinazione, continueranno a vivere in ogni buon talk televisivo, in ogni nostro salotto.



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9 Commenti dei lettori »

1. carlap ha scritto:

12 ottobre 2009 alle 16:43

Trovo il MCS un pò “superato” e “logoro”, in compenso massimo rispetto per un proverbiale “N° 1″ del talk show italiano.



2. Mari 611 ha scritto:

12 ottobre 2009 alle 16:46

Ottimo post, Davide, anch’io stimo tanto Costanzo. Il suo è il vero unico talk show: non urlato, non volgare, non strombazzato, non fenomeno da baraccone, ma arricchente, costruttivo, emozionante sempre interessante e mai banale.
Tutto ciò che è venuto dopo, sulla falsa riga del suo Acquario e del suo MSC, ne è stata una brutta, bruttissima copia…perchè signori ( e signore) dello schermo si nasce, non ci si improvvisa.



3. paco8 ha scritto:

12 ottobre 2009 alle 16:50

Alcune scelte non le ho condivise.. ad esempio trasformare i suoi format in un “ufficio di collocamento per i reduci dei programmi della moglie”



4. kiokio ha scritto:

12 ottobre 2009 alle 17:32

Signorini come suo successore??? ti preeeeeeego



5. carlap ha scritto:

12 ottobre 2009 alle 17:33

@kiokio: si guarda.. siamo tutti sgoment..



6. Raffa ha scritto:

12 ottobre 2009 alle 19:11

per anni ho seguito quasi quotidianamente il MCS, come seguivo le prime Buone domeniche, poi l’avvento della storia l’amore tra Alessandra e Costantino ogni domenica con i vari sviluppi ho fatto una cosa molto sermplice, ho cambiato canale.



7. Davide Maggio ha scritto:

12 ottobre 2009 alle 19:14

@ Raffa: in relazione all’ultimo punto che hai sottolineato sono d’accordo ma attribuisco al tempo stesso un grande merito a Costanzo ovvero quello di essere riuscito a lasciare proprio nel momento in cui stava per raggiungere il punto di non ritorno. Non l’avrebbe fatto nessuno, credo. E la conseguenza e’ stata che tutto cio’ che e’ venuto dopo non e’ stato certamente migliore e le sue quotazioni sono salite nuovamente.



8. luigino ha scritto:

12 ottobre 2009 alle 19:57

raffa penso che costanzo abbia trasmesso quello che reputava fosse d’interesse per i telespettatori (e alla fine non si può negare che è così). alla fine la tv funziona secondo le più ovvie leggi di mercato. se dal fioraio le signore comprano gerani e ciclamini, questi acquisteranno sempre più gerani e ciclamini. se la gente, attraverso gli ascolti, mostra interesse per costantino e la pirelli, allora vedremo loro. se tutti avessero fatto la tua stessa cosa, girato canale, sta certa che la cosa si sarebbe troncata al nascere.



9. Raffa ha scritto:

12 ottobre 2009 alle 20:46

luigino può essere che era quello che la gente voleva vedere, io non lo sopportavo, forse perchè amando la televisione e la professionalità di Costanzo da lui non lo accettavo, nei suoi programmi volevo vedere altro, comunque al di là di questa parentesi lo ritengo un grande



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