“E’ arrivato il momento di cantare. Mi sono chiuso in studio dedicandomi all’album, però si canta dal vivo e quando si fa musica dal vivo è tutta un’altra magia“.
Dopo mesi di lavoro, Michele Bravi è sceso in campo agli Mtv Awards – dove si è aggiudicato il premio per la Best Performance – per presentare il singolo Un Giorno in più, tratto dal suo ultimo album A piccoli passi. Proprio la prima fatica discografica del vincitore in carica di X Factor è al centro della nostra chiacchierata.
Com’è stato lavorare ad un album?
E’ stato bello. Ho voluto prendermi il mio tempo. E’ stata un po’ strana la mia decisione di aspettare, di ritirarmi un po’, con il rischio di non sfruttare al massimo anche l’ondata di popolarità che la televisione ti portava dietro. Ho voluto fare un progetto il più sincero possibile, dato che ho avuto la possibilità di lavorare con grandi artisti (Giorgia, Tiziano Ferro, NdDm), ci tenevo che queste collaborazioni fossero trattate con rispetto. Spero di aver seminato bene.
Un pregio e un difetto del tuo nuovo album?
Il pregio è che è studiato, nel senso che non è improvvisato. Forse un difetto è che ancora non mi permette di dire appieno: “questo sono io”. Ma il motivo è che non posso farlo, sono al primo album, ho vent’anni e non posso dire ancora: “ragazzi guardatemi perchè questo sono io”. Questo è un primo passo per la ricerca di me stesso.
Che tipo di fan eri?
Io ascoltavo tranquillamente la musica, senza idolatrare i cantanti. Mi è sempre piaciuta la buona musica.
Come vivi il fatto che tanti ragazzini sono dei fan accaniti?
Per fortuna esistono, perchè io resto a galla grazie a loro. Se non ci fosse nessuno che mi ascoltasse, sarei in camera mia e me la canterei e me la suonerei da solo. Il talent di solito nega un po’ la possibilità di affezionarsi a qualcuno perchè è un po’ mastica e sputa continuo, il prossimo anno ci sarà di nuovo un vincitore di X Factor e cosi via..
Cosa ti ha detto Morgan del tuo primo lavoro discografico?
Ancora non l’ho sentito. Lui è impegnato con nuovi provini, io stavo in giro per l’Italia.
La collaborazione con Tiziano Ferro continuerà e come si è evoluta?
Se continuerà non lo so, ma si è sicuramente evoluta. Col primo singolo ho fatto, com’era giusto, un passo verso Tiziano mentre con l’album è stato lui a compiere un passo verso di me mettendosi a mio servizio. E’ stato un collaboratore molto intelligente perchè io non volevo fare un album di Tiziano Ferro, cantato da Michele Bravi, e non era neanche questa la sua intenzione. Mi ha lasciato libero dandomi fiducia, come uno zio che ti guarda in disparte ma ti dice quando fai una ca*zata.
Qual è il tuo prossimo progetto? Andrai a Sanremo?
Mi godo l’album e me lo canto. Se c’è un progetto solido da presentare davanti a tutta l’Italia potrei andare a Sanremo. Al momento non lo so, vedremo. Non ci sputo su Sanremo, se voglio gridare qualcosa, il posto migliore per farlo è il palco più importante d’Italia.
Video dell’intervista
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