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gennaio

VIVENDI: LA SCALATA A MEDIASET È COSTATA 1,2 MLD. IL BISCIONE ENTRA IN STUDIO71 COI RIVALI DI BOLLORE’

Mediaset

E’ costata circa 1,2 miliardi di euro la scalata vertiginosa che, in pochi giorni, ha portato Vivendi ad agguantare il 28,8% di Mediaset, a partire dalla quota iniziale del 3%. Lo si apprende dall’internal dealing inviato alla Consob con il dettaglio di tutti gli acquisti fatti a dicembre, comunicazione che diventa obbligatoria quando un soggetto supera il 10 per cento. “Il nostro approccio non è per nulla opportunistico” fanno sapere i transalpini, che intanto fanno sentire al Biscione il fiato sul collo.

In una missiva inviata a Repubblica, è stato lo stesso Ceo di Vivendi, Arnauld de Puyfontaine, ad esprimersi in merito alla discussa operazione portata avanti dal gruppo francese. “Non siamo invasori e con Mediaset c’è un’intesa per un polo europeo” ha precisato il top manager. Da Cologno, però, hanno sempre smentito che vi siano in corso trattative.

Vivendi ha dichiarato fin dall’inizio qual è il suo progetto: costruire e dar vita a un grande polo dell’Europa meridionale, che prevede di creare una ampia convergenza tra contenuti e telecomunicazioni (…) Francia, Italia e Spagna sono tre paesi da cui partire; è per questo che siamo interessati a un’alleanza con Mediaset” ha affermato Arnauld de Puyfontaine nella lettera al quotidiano diretto da Mario Calabresi.

Poi, ulteriori precisazioni su quelle che sarebbero le intenzioni di Vivendi. Parole distensive, ripetute dal Ceo anche alla Consob, che tuttavia sembrano cozzare con la impetuosità della scalata effettuata nel giro di pochi giorni, con Mediaset costretta a sborsare più di 154 milioni per difendere il proprio controllo sull’emittente.

Nonostante le difficoltà per trovare un terreno comune con Mediaset, non abbiamo abbandonato il nostro progetto iniziale finalizzato alla creazione di un grande gruppo dell’Europa Meridionale in cui convergano contenuti e tlc, di cui Mediaset rimane, secondo noi, uno dei pilastri. E’ per questo che nel novembre 2016 abbiamo deciso di investire direttamente in Mediaset, diventandone il secondo azionista. Noi siamo soci industriali che desiderano apportare il loro contributo al progetto paneuropeo che abbiamo deciso di sviluppare. La nostra azione è di lungo termine e trasparente” ha specificato De Puyfontaine.

A Cologno, intanto, non restano a guardare. Nei giorni scorsi Mediaset ha rilevato una quota iniziale del 5,5% in Studio 71, la principale piattaforma video dopo YouTube, partecipata dalla tedesca ProSiebenSat.1 e dalla francese Tf1, gruppo rivale di Vivendi. L’obiettivo, spiega una nota Mediaset, è quello di “costituire il più importante gestore europeo di talent digitali in stretta sinergia con la tv generalista“.

“Studio 71 sviluppa oltre 6 miliardi di video visti al mese ed è presente in cinque Paesi con circa 200 dipendenti. In Italia, gestisce già un inventory di oltre 40 milioni di video visti al mese” comunicano dal Biscione.

In Italia Publitalia 80 sarà la concessionaria esclusiva del network. L’ingresso dei broadcaster televisivi italiani e francesi – si legge – garantirà “ai nuovi partner le competenze maturate da Studio 71” e assicurerà al network “ulteriori risorse per lo sviluppo in nuovi mercati oltre a Germania, Usa, Canada, Gran Bretagna e Austria“. La società stabilirà i propri uffici a Milano.

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