Che partita sta giocando, Vivendi? In una recente intervista rilasciata al Corriere, l’Amministratore Delegato della società francese, Arnaud De Puyfontaine, ha affermato che l’obiettivo finale della scalata a Mediaset (arrivata a quota 20% del capitale) è arrivare ad una “alleanza per creare una media company europea di dimensioni mondiali“. “Vogliamo essere partner industriali” ha assicurato il top manager. Ma dal Biscione è arrivata una netta replica, destinata a rafforzare le tensioni in corso tra i due gruppi, nonostante gli sforzi distensivi delle ultime ore.
“Le gravi affermazioni di Arnaud De Puyfontaine contenute in un’intervista sulla stampa italiana troveranno adeguata replica nelle sedi più appropriate. Mediaset comunque tiene a ribadire fin da subito che non esiste alcuna trattativa: nell’incontro di ieri, richiesto da Vivendi, la società ha ribadito le proprie posizioni, tenendo conto che è suo dovere tutelare gli interessi della società e di tutti i suoi azionisti, non solo di chi detiene il 20% delle azioni” si legge in una nota in cui si fa riferimento ad un incontro tra De Puyfontaine e Pier Silvio Berlusconi avvenuto a Cologno.
E se Fedele Confalonieri parla di “scalata ostile“, il braccio destro di Bolloré non usa giri di parole per ricostruire – dal suo punto di vista – l’affaire Premium.
“Fininvest e Mediaset ci hanno fatto causa per aver rotto il contratto su Premium. Ma noi ci siamo tirati indietro perché abbiamo scoperto di aver firmato un’intesa diversa da quanto ci era stato detto. Abbiamo provato a trovare un accordo alternativo. Invece ci hanno offeso e maltrattato pubblicamente (…) E’ come se ci avessero invitato a cena in un ristorante a tre stelle e poi ci siamo ritrovati in un McDonald’s” ha affermato De Puyfontaine.
Dichiarazioni, queste ultime, che secondo quanto riportato dall’Ansa potrebbero avere conseguenze legali da parte degli avvocati del Biscione. Intanto, sul caso è intervenuta l’Agcom con riferimento ad operazioni che “potrebbero essere vietate” dalla normativa vigente.
“Ogni Paese ha le sue regole, e noi le rispettiamo. Come manteniamo la nostra parola e rispettiamo i contratti” ha detto al riguardo il top manager di Vivendi.
1. Luca ha scritto:
19 dicembre 2016 alle 01:47