Partiamo da un presupposto: il secondo posto di Raphael Gualazzi all’Eurovision Song Contest 2011 era probabilmente “drogato”. Non perché Madness of love non meritasse di scalare la classifica europea, ma perché la partecipazione di Gualazzi segnava il gran ritorno dell’Italia nella più importante manifestazione musicale d’Europa. Dopo anni di preghiere e di grande attesa, era inevitabile che i paesi europei premiassero in qualche modo il nostro ritorno, a mò di regalo di bentornato.
Preso atto di ciò, il settimo posto di Marco Mengoni ottenuto quest’anno a Malmo con L’essenziale – cantata peraltro completamente in italiano – tutto si può definire tranne che negativo, a dispetto delle apparenze e delle speranze, che ci avevano fatto vacillare su una sua possibile vittoria. In primis l’Italia è riuscita a migliorare se stessa, salendo di ben due posizioni rispetto a quelle conquistate da Nina Zilli, protagonista lo scorso anno a Baku dove è arrivata “solo” nona, ma soprattutto il Belpaese si è confermato a sorpresa il paese più forte tra le Big 5, arrivando per il terzo anno consecutivo in top 10, nell’agognata “colonna sinistra” della classifica.
Carta canta dopotutto: Francia, Gran Bretagna, Germania e Spagna si sono dovute accontentare delle ultime posizioni – rispettivamente 23, 19, 21 e 25 -, superate pure da paesi molto meno in voga come Malta, arriva ottava a sorpresa, ma anche la Grecia, che invece ha agganciato il sesto posto. L’Italia risalta tra le grandi, nonostante un pezzo tutt’altro che adatto alla manifestazione, sempre invasa da brani molto più commerciali rispetto a L’Essenziale cantato da Mengoni, che per giunta ha preferito non avvalersi di ulteriori componenti sul palco della Malmo Arena.