Già vi vediamo mentre storcete le bocche leggendo questo titolo. Addirittura una fenomenologia, starete pensando. E avete ragione, più che di Belen Rodriguez, la fenomenologia bisognerebbe farla di noi italiani che abbiamo preso una ragazza, indubbiamente bellissima e simpatica, e l’abbiamo trasformata in una moltiplicatrice di “mi piace” su facebook. E si, perché quando Belen posta una foto su facebook una media di 20.000 persone clicca mi piace, con picchi che superano i 100.000 quando nella foto c’è anche il piccolo Santiago. Sarà che abbiamo un forte background cattolico, ma noi italiani appena vediamo una mamma la associamo alla Immacolata Concezione e non ci capiamo più nulla.
Sulle possibilità di carriera di Belen, all’inizio, non ci avrebbero scommesso nemmeno i bookmaker inglesi più furbi. Indubbiamente bona, fidanzata di un calciatore di fama e concorrente di un reality show in cui è stato chiaro che la battaglia con la cellulite l’aveva vinta lei, Belen Rodriguez sembrava perfetta per il ruolo di meteora dello showbiz italiano. Un paio di ospitate dopo il reality, un programma da valletta semi nuda e poi, via, dritta nel dimenticatoio magari passando da un altro reality. A quest’ora quindi avremmo dovuto chiederci “ma come si chiamava quella che stava con Borriello e che ha fatto l’Isola dei Famosi?”. E’ evidente che nel calcolo delle probabilità, qualcosa deve essere andato storto. Roba di variabili non considerate. Qualcuno deve aver pensato che non avendo cellulite, Belen non avesse neanche neuroni. E si sbagliava.
Nel corso degli anni, per i direttori dei giornali Belen è diventata quello che un tempo era la casa per i nostri genitori. Un investimento sicuro. Poi, sulla casa è arrivata l’IMU e su Belen la TEM, la tassa esclusiva matrimonio. Il direttore del giornale a cui toccherà pagarla rimpiangerà di non avere Buckingham Palace come seconda casa, ma, poco importa, parliamo del matrimonio di Belen. Quello di Valeria Marini, alla fine, sarà stato solo un test, per permettere a paparazzi, giornalisti e presentatori di arrivare preparati al 20 settembre, data in cui Stefano e Belen diventeranno i coniugi De Martino.
Noi abbiamo provato a chiederci come ha fatto Belen Rodriguez a diventare elemento trainante della nostra editoria nazional popolare oltre che nome ricorrente per la conduzione di un qualsiasi programma del palinsesto della prossima stagione. Per essere “bona” è bona, qualità che nel paese del bunga bunga, delle nipoti illustri e dei posti di potere concessi più per la familiarità con il tacco 12 che con lo Zingarelli è una caratteristica che non deve essere sottovalutata. Certo non tutte quelle bone poi diventano Belen Rodriguez, quindi il fattore fisico non è da considerare determinante. Insomma, per avere il clamore mediatico che ha avuto Belen durante la sua gravidanza, Melita Toniolo, che pure è bona abbastanza, dovrebbe fare sei gemelli in un’unica gravidanza. Con il fidanzato di Alessandra Amoroso.
Di sicuro non è nemmeno questione di glamour. Belen non è il prototipo di donna per cui Coco Chanel avrebbe disegnato i suoi abiti. Diciamo che l’argentina si colloca più nel mood tamarro, quello che, sarà per il guardaroba che predilige, per le immagini non particolarmente sobrie che ha deciso di farsi tatuare e per le pose un po’ lascive non ispirate a Paolina Bonaparte, insomma quello che, per tutti questi motivi, non la colloca tra le competitor dirette di Grace Kelly a livello di stile.
E Belen non è nemmeno una passionaria, una di quelle che si fa portatrice delle campagne di sensibilizzazione e degli ideali di libertè, egalitè e fraternitè. Insomma, non è come Emma Marrone, tanto per paragonarla alla sua antagonista per eccellenza (di cui però Belen canta le canzoni). Emma l’acqua va a comprarla al supermercato quando è in trasferta perchè non vuole gravare sulla casa discografica prendendola dal frigo bar degli alberghi. Cose che nemmeno Marcellino pane e vino, figuriamoci Belen.
Belen è furba. Questo senza dubbio. Ma il suo vero punto di forza è essere anche brava. Non si può definire in altro modo una che è stata capace anche di approfittare del processo di “incoronamento”. Perchè insomma su Fabrizio Corona si può dire tutto, ma meglio di lui a mettere qualcuno al centro dell’attenzione mediatica, solo quelli che si sono inventati le lattine con i nomi. Belen, sorriso smagliante di una che non si prende troppo sul serio, scioltezza davanti a un microfono, un italiano parlato meglio di molte sue colleghe madrelingua, faccia tosta, e una spontaneità innegabile (anche in amore) è riuscita a mantenere la sovranità del regno grazie a e nonostante (la) Corona.
Lo volete negare? E allora per quale motivo siete arrivate a leggere l’ultimo rigo di un articolo interamente dedicato a lei?
1. Alessandro ha scritto:
13 agosto 2013 alle 18:23