28
febbraio

MICHELE CESARI (UN POSTO AL SOLE) A DM: LE PRODUZIONI ITALIANE FATTE E PENSATE SOLO PER L’ITALIA

Michele Cesari

Molti lo associano alla cialtroneria e al fascino di Tommaso Ferri, il figlio illegittimo di Riccardo Polizzy Carbonelli di Un posto al sole, ma Michele Cesari è molto più di questo. Da innumerevoli fiction di successo fra cui Distretto di polizia o la seconda e terza serie della fiction in costume Orgoglio, il giovane attore ha dimostrato la propria dimestichezza nei ruoli più diversi fino a vestire finalmente i panni di un cattivo in grado di portare scompiglio a Palazzo Palladini alterando il rapporto labile fra il calcolatore Roberto e suo figlio Filippo…

Come prosegue l’avventura a Un posto al sole?

Tutto sommato molto bene, nel senso che il personaggio non è ancora diventato buono (ride, ndDM): è uno che porta avanti l’azione e questa è una delle prime ragioni per cui mi è piaciuto subito Tommaso. Ci saranno ancora tanti guai che combinerà e questa è una buona strada.

A chi ti sei affezionato di più del resto cast?

All’inizio era Michelangelo Tommaso, adesso un po’ di meno: avevamo un buonissimo rapporto, poi con l’andare del tempo ci siamo un po’ distaccati. Inoltre conoscevo Samanta (Piccinetti ndDM) già molto tempo prima di arrivare sul set; lei rimane la persona a cui voglio più bene.

Dì la verità, vedevi la soap prima di entrare a Upas?

No, sapevo che cos’era ‘Un posto al sole’ ma credo di non aver mai visto una puntata intera. Ho cominciato a guardare qualche scena quando ho iniziato a lavorarci, tre anni fa.

Tommaso è un personaggio egoista, arrivista, pigro. Ti diverte ogni tanto?

Mi diverte sempre (ride ndDM). Nella mia carriera per 7 /8 anni ho sempre fatto la parte del buono, del ragazzetto, di quello simpatico e solo negli ultimi 3 o 4 anni ho cominciato ad avere qualche possibilità in più per rappresentare questi personaggi ‘negativi’, che poi così negativi non li considero nemmeno. Ora è molto più divertente.

Cosa c’è di Michele in Tommaso?

Tutto quello che si vede di Michele. Nel senso che io non valuto gli stimoli dall’esterno che non conosco, piuttosto guardo come mi comporto durante la giornata, vedo se ci sono dei comportamenti che possono assomigliare a Tommaso, magari piccole frazioni, basta anche il gesto di una mano nei confronti di una persona. In seguito isolo quel comportamento di cui ho bisogno e lo sviluppo nel personaggio. Che, poi, Tommaso sia così strafottente la maggior parte del giornata è un altro conto: ho anche io i miei momenti di strafottenza ma non sono così presenti come sul set. Somiglio in parte a Tommaso, per una buona metà.

Come si spiega il successo delle fiction che trattano tematiche mafiose?

Forse perchè tendono a raccontare un lato meno positivo dell’essere umano, ma lo fanno apparire come una buona caratteristica della personalità trasformando i personaggi in eroi sul finale. Ma la realtà è diversa: umanizzare i personaggi cattivi ci spinge a credere che nella vita fossero effettivamente così, ma non è vero. Per esempio l’ultimo su cui ho avuto molto da ridire è Vallanzasca: mi è piaciuto molto, però finisce col passare troppo per un eroe.

Si perdono un po’ i confini fra il bene e il male in un certo senso…

Assolutamente sì. Anzi, forse di perde il confine fra quello che è sano e quello che non è sano. Se Vallanzasca che uccideva persone a sangue freddo è passato come un eroe forse c’è qualcosa che non va…

Fiction o soap opera?

Oggi non c’è molta differenza sul set dell’una o dell’altra. Forse l’unica cosa che differenzia Un posto al sole dalle fiction risiede nel fatto che sia il prodotto più veloce che abbia mai girato. Quindi, in questo caso, scelgo fiction.

Distretto di Polizia o Upas?

Oggi come oggi non so. All’inizio sicuramente Distretto di Polizia, poi ne sono state realizzate troppe serie.

Talent show o talk show?

Talent show.

Quale preferisci?

Ho visto qualcosa di X Factor perché tanti ragazzi me ne parlavano. Se, dunque, capitavo a casa di qualcuno e c’era X Factor davo un’occhiata. Mi sono trovato a vedere due personaggi: il rapper e questa Chiara che ha vinto. Ma non lo guardo.

Hai visto la Notte degli Oscar?

Si, l’ho registrata e l’ho rivista proprio ieri sera. Non tutta, ma un bel po’ di discorsi e di scene le ho viste…

I film italiani faticano a imporsi al mercato estero…

Si, è abbastanza dura entrare all’Academy anche per lo spazio riservato ai film esteri durante la Cerimonia. Le produzione Italiane, poi, sono fatte e pensate per rimanere in Italia; quei pochi prodotti pensati per poter essere venduti all’estero hanno avuto uno straordinario successo, come Romanzo Criminale, Una vita tranquilla o lo stesso Gomorra di Garrone. E’ un grande problema per l’industria cinematografica italiana quello di pensare i film solo per il nostro territorio e basta.

Sei fidanzato?

No.

Completa queste frasi. Torno a casa la sera tardi da lavoro e…

Cucino e mangio (ride, ndDM).

Il regista mi chiede di rifare una scena che ritenevo perfetta e io…

La rifaccio chiedendo qualche indicazione su quello che lui vuole vedere.

La migliore amica della mia ragazza mi chiede un appuntamento e io…

Dico di no!

Parteciperesti mai a un reality?

Credo proprio di no, ma mai dire mai. Dovrebbero esserci delle circostanze contingenti che mi spingano veramente a doverlo fare, anche se non vedo quali possano essere. Ma oggi come oggi no.

Perché sei geloso della tua privacy o perché vuoi semplicemente dedicarti ad altro?

Per privacy credo, non mi va di farmi vedere ore su ore o raccontare le mie cose private…

Che progetti hai per il futuro?

Ho partecipato come personaggio per così dire cattivo ad un progetto che si chiama Un angelo all’inferno: è stato girato a Roma grazie ai finanziamenti della regione Veneto e andrà in onda su Rai1 credo tra la fine di marzo e i primi di aprile, ma non ci hanno ancora dato una data precisa. Poi venerdì mattina parto per New York perchè un film che avevo girato nel 2008 è in concorso al Fest Fest con un bel po’ di gente, anche famosa. Poi sto vagliando uno spettacolo teatrale che dovrebbe essere rappresentato a Milano: si tratta di una rivisitazione di Frankenstein di Shelley, ma ho visto soltanto la sinossi e vorrei leggerla tutta prima. Infine sto scrivendo anch’io un’opera di teatro.

Quindi mentre altri puntano sulle web series tu punti sul classico…

Fondamentalmente non credo molto nelle web series, forse perché non ho idee da raccontare in cinque minuti, ma quelle pochissime che ho visto mi hanno veramente appassionato e incuriosito facendomi cliccare puntate su puntate.

E il personaggio di Tommaso rimarrà stabile a Upas?

Sicuramente sì (ride ndDM), ma spetterà alla produzione decidere se rinnovarmi il contratto oppure no.

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