Torna in seconda serata su Italia Uno “Scappati con la Cassa“, lo spin-off de “Le Iene” che vi racconta che fine hanno fatto personaggi noti e meno noti alle cronache, la cui pecularietà è quella di aver truffato singole persone o intere comunità, ed essere riusciti a scappare col bottino.

Il programma, che segue a tutto tondo la linea editoriale già tracciata dallo show da cui nasce, era già stato sperimentato a dicembre del 2007 con un pilot che ottenne il 14% di share, un risultato che fece ben sperare per un ritorno del format. L’idea è molto originale, e costituisce una naturale evoluzione dei servizi che “Le Iene” ci hanno abituato a vedere; alla storia della truffa, infatti, segue l’invito al truffatore a confrontarsi con le persone raggirate. Una sorta di Stranamore dai toni molto meno sentimentali e decisamente più sociali. Durante quella puntata speciale le Iene schierate in campo furono Giulio Golia, Matteo Viviani e Luigi Pelazza, sotto lo sguardo della conduttrice Sabrina Nobile.

Il ritorno dello show è previsto per martedi 9 giugno, in seconda serata su Italia1, e proseguirà nei due martedi successivi, per un totale di tre puntate, frutto però di un riediting di quanto già trasmesso.

“Scappati con la Cassa” si propone di essere il modo più veloce per capire dove sono i soldi dei cittadini truffati e chi li ha presi, facendo appello a chiunque conoscesse storie di persone a cui è stato rifilato “un pacco” e delle relative fughe con il malloppo. Cronaca dunque, con fatti noti di cui non si è mai conosciuta la conclusione, ma anche storie personali prestate alle tecniche investigative del piccolo schermo per sperare in una risoluzione veloce, e chissà, nella restituzione del bottino.

Articoli che potrebbero interessarti

	Mediaset, palinsesti gennaio/marzo 2022 – Italia 1 trasloca Freedom al lunedì e Le Iene al mercoledì. Arrivano Ritorno a Scuola, pupe e secchioni
	Le Iene ’sfidano’ il GF Vip anche al lunedì
	Le Iene raddoppiano nell’affollata serata del venerdì
	Le Iene, Burioni: «Prendono una seconda sberla. Negato il dissequestro dei loro servizi diffamatori»