Se c’è una cosa che non si può rimproverare all’azienda pubblica è la sperimentazione tecnologica. La Rai possiede un reparto di ricerca e sviluppo, il Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica di Torino, che fa impallidire i big del settore televisivo ed è impegnatissimo nello sviluppo di tutte quelle nuove tecnologie che in un futuro l’azienda, e anche i network esteri interessati, potrebbe adottare per la produzione, l’interazione e la trasmissione di un programma, dall’Ultra HD al 3D senza occhiali, senza dimenticare il controllo remoto gestuale del televisore.
Peccato che alcuni dei prodotti già pronti rimangano inspiegabilmente confinati a Torino. E’ il caso ad esempio di Rai Replay, il servizio di catch up tv che permette di rivedere gli ultimi sette giorni di Rai1, Rai2, Rai3 e Rai5. disponibile da mesi sul web tramite il portale Rai.tv e già pronto per tv e decoder con bollino gold, ossia per tutti quei dispositivi che permettono anche il collegamento ad internet. Come testimoniato dal magazine DDay, che ha avuto l’opportunità di testarlo, il servizio funziona egregiamente ma… non verrà lanciato.
Non nel breve termine almeno. Nonostante l’annuncio della catch up tv per tv e decoder risalga addirittura allo scorso anno e nonostante la concorrenza sia già in campo su questo fronte con la NetTV e su dispositivi mobili (iPhone e iPad) con VideoMediaset, la Rai pare molto indecisa sul da farsi. Perché cotanta perplessità, verrebbe da chiedere? Chissà. L’applicazione, spiega sempre DDay, è bella, semplice e funzionale e permette non solo la visione degli ultimi sette giorni delle reti Rai (esclusi i programmi di cui non si detengono i diritti per il web) ma anche di tutti i telegiornali regionali (e produzioni correlate).
Ma non c’è l’intenzione di lanciarla. Potrebbe però, e il condizionale è d’obbligo, esserci l’intenzione di dar vita ad un prodotto più completo, che permetta la visione di tutte le produzioni dell’azienda pubblica e non solo la programmazione degli ultimi sette giorni. Ma di questo passo troppa acqua ha da passare sotto i ponti, come si suol dire, e la concorrenza non rimarrà di certo alla finestra.
1. Domandone ha scritto:
6 novembre 2011 alle 16:12