Chi va piano, va sano e va lontano. Non sappiamo se per omaggio al suo soprannome che ad un’altra proverbiale tartaruga deve tutto, ma Marco Santachiara alias Tartarugone, il tifoso del Parma che ieri abbastanza inconsapevolmente è diventato un personaggio televisivo, sembra voler rimanere il ragazzo della porta accanto e niente di più, nonostante le sirene dello spettacolo comincino già a corteggiarlo dopo l’esibizione ‘inconscia’ di ieri a Quelli che il Calcio.
Il ragazzo del momento ha 24 anni, fa l’impiegato, è single e fa tanta palestra perchè ce l’ha in casa. Grasso che cola direbbe qualcuno, il prototipo ideale di tronista, inviato, ragazzo-copertina con annesso toto-flirt. Simona Ventura non se lo farà sicuramente scappare facilmente (né tantomeno soffiare) e ha già piazzato un invito in studio la prossima settimana per cavalcare immediatamente il T-Factor del giovane dalle belle speranze, che ha accettato l’ospitata in via Mecenate precisando però alla Gazzetta di Parma quanto segue:
“Tutto ciò è divertente, ma tengo a sottolineare che sono una persona molto tranquilla e riservata. Di certo non sono un ‘montato’. Esco poco, non sono propriamente una persona ‘di mondo’, non ho facebook perché non credo che i social network siano validi mezzi di aggregazione sociale e mi alleno in casa, nella mia palestra, proprio perché non sono esibizionista”
Certo che se Pedro, nonostante la ‘pagnottao nel forno’ e con molta meno tartaruga, è diventato una sorta di celebrità, a Marco il parmense un bel giretto sulla giostra del mondo dello spettacolo non glielo toglierebbe nessuno. Anche solo come semplice inviato domenicale dai campi. A qualcuno ricorda un po’ il giovane Bettarini che stregò proprio la Ventura, a qualcun altro solletica già fantasie da naufragio in un’eventuale nuova edizione dell’Isola dei Famosi.
Quelle domeniche che ti cambiano la vita insomma: in pochi minuti il passaggio da illustre sconosciuto a personaggio popolare si è consumato con una mini-intervista al giornale di Parma e con la nascita istantanea di un gruppo di fan su Facebook. Se questa popolarità però non la cerchi, come sembra di capire, possono essere un divertente aneddoto e niente di più, con annesso sospiro di sollievo se rimane saldo il principio che gli italiani non siamo poi tutti così arrivisti, arruffoni e spietati.
Resterà solo la gloria di una domenica o inizieremo a imparare il nome di Marco superando l’epiteto di uomo-tartaruga che forse al protagonista stesso, date le premesse, piace solo fino ad un certo punto?
(ha collaborato Fabio Fabbretti)
1. la cagna ha scritto:
2 maggio 2011 alle 16:20