C’era una volta un principe e un’isola… quello che vi narriamo però non è la storia del piccolo principe di Saint- Exupery ma solo le tragicomiche avventure di un Emanuele Filiberto ridotto simpaticamente a cotoletta e a colabrodo di fango pur di riconquistare con gli araldi-fantoccio quella nobiltà di gradi che gli italiani gli hanno a lungo negato. Dalle stelle alle stalle con grande ironia il Principe si presta per la seconda volta alla provvida (s)Ventura destinatagli dall’Isola dei Famosi
Dalla nobiltà alla miseria, e viceversa: in quest’isola che occheggia all’esistenzialismo e al trash con la giusta miscela il timer tiranno condensa una puntata di ricchi avvenimenti e di miseri svelamenti d’altarino. Regina di questi equilibri è ancora una volta Eleonora Brigliadori che, tra un seme della discordia e un seme per la panza, non cede alle tentazioni della carne. Da buona vegetariana dice no al filetto ma sta in mezzo ad ogni discussione come un verde prezzemolino.
Se l’abbandono di Nina Moric sembrava aver riappacificato la tribù isolana ci pensano i sagaci autori a scuotere i protagonisti della quiete della tempesta. Un gioco psicologico molto acuto e qualche panino… e il gioco è fatto. Nel Paese in cui tutti fanno di tutto per portarsi a casa la pagnotta i naufraghi, per paura di essere giudicati egoisti dall’occhio inflessibile della puntata e dalla malalingua della Mona, glissano e fanno di misericordia virtù. Per un Thyago che segna ancora quota zero alla voce pagnottao, c’è il suo amico Pedro che sblocca il risultato.