Dietrofront! E’ giunto finalmente il tempo di fare marcia indietro. Il mondo del piccolo schermo è davvero atipico: succede che Paola Perego faccia anni di vera gavetta, parola sconosciuta oggi alla stragrande maggioranza delle “-ine” televisive: debutta con le televisioni private, gioca al topo con il futuro acerrimo nemico Massimo Giletti abbonandosi allla palestra del Condominio, raccoglie sassolini con Pasquale Africano nel programma familiare per eccellenza del mezzogiorno Mediaset.
Poi succede anche che la stessa conduttrice accetti di ereditare la domenica costanziana e augurare Buona domenica agli spettatori. Apriti cielo: la parola trash raggiunge l’apice del suo utilizzo, gli articoli dei giornali si sprecano, le polemiche dei media anche, è un trionfo di Teleratti. Qualche collega Bislacca, erede dello slot domenicale, ha persino promesso contritamente ai propri figli che non avrebbe mai tratto “ispirazione” dalle domeniche televisive che l’hanno preceduta (quelle della Perego!). Lei non ci sta: chiede imperterrita nelle interviste cosa sia il trash e cosa significhi questa parola tanto, troppo abusata.
Ormai il trash è un marchio, uno slogan, una di quelle combinazioni di lettere che significano tutto e niente. Noi, però, oggi una risposta possiamo darla alla conduttrice del nuovo contenitore del pomeriggio di Raiuno: trash non è Se … A casa di Paola. Abbiamo aspettato diverse settimane prima di parlare di questo appuntamento del pomeriggio ma ieri è stato il Messia Claudio Lippi ad illuminarci. Quando persino il sottoutilizzato conduttore, tornato di casa in Rai, arriva nel salotto della collega capisci che è giunto il momento dell’illuminazione.
Lippi ha infatti avuto, in passato, seri diverbi con l’ex conduttrice del contenitore domenicale trovandosi a disagio in una formula che, a suo dire, non gli apparteneva perchè troppo rissosa e volgare. Se oggi il conduttore torna dopo anni a fare visita alla Perego non è solo per timbrare il cartellino Rai. E’ probabilmente perchè, come noi, si è reso conto che nella vita è giusto riconoscere oggettivamente i meriti e i demeriti di un personaggio.
Con Se … A casa di Paola la conduttrice saluta nel migliore dei modi il pubblico istituzionale di Raiuno. Difficile proporre qualcosa di innovativo nel granitico pomeriggio mediatico. Un talk è sempre un talk, dirà qualcuno. Forse. Mentre però in altre reti si cavalca il caso Scazzi o si tenta di rubare il pubblico defilippico costringendo il redidivo Luca Dorigo a trasformarsi in sexy cubista dimenandosi su un palo di lap- dance, nella casa di Paola il massimo della trasgressione che ci si può permettere è la confessione-shock di Luciana Turina che non indossa biancheria intima.
La Perego riesce a sdoganare anche il teatro in televisione ospitando nel suo salotto personaggi che si discostano dal solito elenco dei presenzialisti pomeridiani: tra gli altri ad esempio Paolo Ruffini. Il livello decibel resta sempre molto basso, il libro nero delle liti al momento resta bianco, il pietismo fatica a prendere possesso della trasmissione. Un talk non è sempre un talk, risponderà allora qualcun altro.
A questo punto gli scettici e i critici, restando al palo, si trasformano nelle tre leggendarie scimmie facendo finta di non vedere, non sentire e soprattutto non poter parlare. Noi, non volendoci adeguare alla massa, invece ci esponiamo sperando che il percorso sulla Via di Damasco prosegua per molto tempo.
1. Luigi ha scritto:
13 ottobre 2010 alle 16:47