A completare il trittico dei ritorni dei format storici dell’ammiraglia Mediaset, dopo Forum e Pomeriggio Cinque, è stata la volta, ieri, della nuova edizione di Chi vuol essere milionario con Gerry Scotti. Un compito tutt’altro che facile per lo Zio Gerry: l’estate del preserale di Canale 5, come vi abbiamo ampiamente documentato, è stata a dir poco catastrofica e come ogni anno si troverà a dover faticosamente recuperare ascolti e consensi trovandosi a fronteggiare l’exploit della Reazione a catena di Pino Insegno. Non stupisce, allora, che lo share della prima puntata sia ai minimi storici (14.08%).
Quest’edizione presenta, sulla carta, diverse novità (qui i dettagli) che dovrebbero arricchire l’interesse del quiz, ormai decisamente appannato a oltre 10 anni dal suo debutto. Il concorrente deve dimostrare da subito la sua preparazione e la sua capacità di ragionamento, rispondendo a domande di una certa difficoltà. Inoltre, il traguardo di vincita garantita, oltre alla meta finale del milione di euro, diventa uno solo e viene posizionato direttamente dal concorrente. Vengono quindi eliminate le soglie dei 3.000 e 20.000 euro e nel caso in cui il giocatore non riesca a raggiungere il suo obiettivo torna a casa a mani vuote.
Peccato però che queste novità siano talmente marginali da aiutare poco il quiz a trovare un nuovo interesse. C’è poco da fare. Il Milionario è un format talmente granitico da non permettere grossi stravolgimenti e risulta difficile che questi pochissimi dettagli possano apportare gran giovamento al format. Paradossalmente era molto più innovativa l’edizione straordinaria andata in onda qualche stagione fa.
Ma si sa, finchè non uscirà fuori una alternativa di successo, l’eredità di Carlo Conti avrà solo un avversario possibile. Nel frattempo, anche lo stesso Scotti cerca insistentemente un valido nuovo preserale che tarda sempre più ad arrivare.
1. serio ha scritto:
7 settembre 2010 alle 13:41