A Pier Silvio Berlusconi il trash televisivo “è un’espressione che non mi piace per niente“ poiché è spesso utilizzata – dichiara – “per denigrare la televisione leggera e spensierata che se fatta bene sa essere autenticamente popolare”. L’Ad di Mediaset, nel suo intervento sul Libro dei Fatti 2023 di Adnkronos, spiega come deve essere a suo dire la tv, in particolare quella commerciale, in una stagione – almeno nelle intenzioni – segnata da significativi cambiamenti da lui stesso voluti.
“La nostra televisione, la televisione commerciale, è un mezzo di intrattenimento e di informazione. Fa compagnia, diverte e informa gli italiani in ogni ora della giornata. Noi siamo stati i primi a offrire questo mix così vario e vivace al pubblico. E il risultato riconosciuto da tutti è che la nascita delle tv indipendenti ha contribuito alla modernizzazione dei costumi”
sostiene, precisando che la tv “è un elettrodomestico (…) alcuni programmi possono essere istruttivi ma non la televisione nel suo complesso“. L’obiettivo è da sempre quello di modernizzare che, nel caso di Mediaset, ha significato proporre show come Drive In, accendere l’attenzione sull’informazione ma anche aprire la casa del Grande Fratello:
“L’arrivo della nostra concorrenza ha infatti portato i colori in tv. Abbiamo stupito con programmi dirompenti, cito solo per dare un’idea “Drive In” di Antonio Ricci. Abbiamo cambiato anche l’informazione con la nascita del TG5, una proposta che ha portato freschezza, libertà e un nuovo modo di raccontare le notizie. E molti anni dopo, nel 2000, abbiamo innovato portando in tv il primo reality, il “Grande Fratello”: 100 giorni davanti alle telecamere per ragazze e ragazzi sconosciuti che mai erano entrati in uno studio tv. Creando grande attenzione ma anche tante polemiche“.
“D’altra parte l’innovazione fa discutere, è normale”, afferma Berlusconi Jr, “ma io penso che sia nostro dovere continuare a modernizzare, provarci, uscire dal consueto”. Che non significa, però, spingersi oltre i limiti, come a volte è accaduto, per far parlare:
“Certo, noi dobbiamo creare le condizioni perché non si arrivi mai alla mancanza di rispetto. Sia chiaro, non abbiamo pregiudizi: non ci scandalizzano le figure estrose, i confronti anche spigolosi, le battute irriverenti, ma mai si deve arrivare alla mancanza di rispetto sia tra i partecipanti di un programma sia verso il pubblico (…) noi dobbiamo fare tutto il possibile per evitare eccessi. Eccessi che fortunatamente rappresentano una quota minima rispetto a una televisione di grande qualità e ricchezza come quella che va in onda 24 ore al giorno su decine e decine di canali italiani, pubblici e privati”.
Pier Silvio conclude rimarcando il fatto che tra tv impegnata e tv “brutalmente” trash può trovare ampio spazio quella leggera e divertente, che “piace al pubblico, piace a me e svolge anche un importante ruolo sociale”.
1. Takazzu ha scritto:
10 ottobre 2023 alle 12:38