15
aprile

Più inclusivo de Bangla nun ce n’è!

Bangla - Rishad Noorani, Pietro Sermonti, Phaim Bhuiyan e Carlotta Antonelli

Bangla - Rishad Noorani, Pietro Sermonti, Phaim Bhuiyan e Carlotta Antonelli

Migliaia e migliaia de anni di differenze culturali cancellate da na’ boccia de vino e na’ chitarra“. Questo, in estrema sintesi, il messaggio di Bangla, serie RaiPlay che riprende storia e personaggi dell’omonimo film del 2019. Otto episodi scritti, diretti ed interpretati da Phaim Bhuiyan, romano di Torpignattara ed originario del Bangladesh, che con una semplicità disarmante mette all’angolo qualunque forma di razzismo ed intolleranza sociale raccontando e condendo la sua esperienza di italiano “diverso” in un mondo che delle differenze deve imparare a fare virtù.

La forza di Bangla è che si ride nel vederla. Niente messaggi strappalacrime, niente lezioncine poco incisive, nessuno sforzo nel sentire l’altro uguale a te: tutto è dato, normale, immediato e alquanto comico. Il lontano Islam, sebbene coniugato alla romanaccia, viene fuori con tutte le sue tradizioni, cibi e abiti affascinanti, facendosi conoscere ed apprezzare dallo spettatore occidentale, ma nel vedere il povero Phaim che si dispera perchè non sa più come evitare i rapporti sessuali con l’adorata Asia (Carlotta Antonelli), non ci pensi proprio al fatto che sia il credo musulmano ad impedirglieli: piuttosto, ripensi a quand’eri ragazzino e quei dubbi li avevi anche tu per paura, regole familiari o per il rispettare il sesto comandamento della Chiesa Cattolica. E il segreto è tutto lì.

La serie, prodotta da Fandango e Rai Fiction, non è solo bangla a prescindere. Racconta ad esempio le relazioni omosessuali, con la madre di Asia (Alessia Giuliani) che ha lasciato il marito per un’altra donna, cosa che fa impallidire la rigida madre di Phaim (Nasima Akhter Bhuiyan). E questo marito, interpretato da un Pietro Sermonti che ricorda tantissimo lo Stanis di Boris, è un uomo talmente eccentrico e naif da far sembrare ramadan e matrimoni combinati una cosa quasi familiare.

Forte ed indovinato anche il resto del cast – assolutamente da citare Rishad Noorani (il padre di Phaim) e Sahila Maiuhddin (la sorella) – capace di far sorridere e riflettere già con la mimica, anche senza bisogno delle buone battute.

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