La sperimentazione Rai Fiction continua nel prime time di Rai 3 e, dopo l’esperienza “filmica” di Passeggeri Notturni e la messa in onda de I Topi al sabato sera, nella stessa collocazione è arrivata Liberi Tutti, prima fiction originale RaiPlay che, disponibile sulla piattaforma dallo scorso dicembre, ha visto la luce sul piccolo schermo la scorsa settimana. Un connubio di ironia e temi sociali che può considerarsi riuscito.
Liberi Tutti: un racconto surreale, scritto con ironia
Al centro della fiction – dodici episodi da trenta minuti ciascuno realizzati da Italian International Film – c’è Il Nido, un condominio solidale nel quale convivono persone molto diverse tra loro, alcune strambe e in difficoltà, che anni prima avevano occupato un vecchio borghetto romano. A stravolgere la loro vita, fondata sui valori della condivisione e della solidarietà, arriva Michele, un avvocato senza scrupoli che sfrutterà il luogo per sfuggire al carcere, mettendo in luce le proprie debolezze ma anche quelle del “sistema”.
Liberi Tutti: Giorgio Tirabassi e Thomas Trabacchi in ruoli diversi dal solito
Ad interpretarlo un Giorgio Tirabassi come non si era mai visto. Da sempre icona di devozione e serietà, con i suoi ruoli spesso istituzionali e molto amati, l’attore tira fuori l’ironia già sfruttata anni fa in Benvenuti a Tavola e dà vita ad un personaggio negativo per il quale però non si può che fare il tifo. Michele è un donnaiolo, evasore, traffichino, sfrontato, capace di sfruttare le debolezze altrui senza rimorsi ed irrispettoso di tutto ciò che non comprende, ma è simpatico e per questo lo si perdona.
Il cohousing dà l’occasione per raccontare un universo variopinto di personaggi, anch’essi ben interpretati da attori come Ugo Dighero, Caterina Guzzanti e Thomas Trabacchi. Quest’ultimo, proprio come Tirabassi, abbandona il suo mood drammatico – che lo ha reso prezioso in più di una fiction – per giocare con toni leggeri e naif.
Il racconto si presenta come una commedia degli eccessi, a tratti surreale, ma fa anche riflettere, e la location unica diventa quasi un palcoscenico teatrale, inglobante, sul quale enfatizzare i tratti di ciascuno ed osare. La scrittura e la regia di Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo – già autori di Boris – confezionano, dunque, un prodotto diverso da solito e fuori dall’ordinario.