L’arrivo su Rai 1 di Doc – Nelle tue Mani è avvolto nel mistero. La nuova fiction Luxvide debutta questa sera ma, in teoria, il pubblico avrebbe dovuto fare la conoscenza del protagonista Andrea Fanti (Luca Argentero) giovedì scorso, durante l’ultima puntata di Don Matteo. Peccato che il crossover, annunciato dai profili social ufficiali della fiction con Terence Hill, non sia mai andato in onda, e sia stato diffuso sul web solo dopo. Non solo: si è deciso di procedere con la messa in onda nonostante le riprese siano state interrotte a causa del Coronavirus, dunque le prime quattro puntate andranno in onda adesso e le altre solo in autunno.
Doc – Nelle tue Mani: da oggi alle 21.25 su Rai 1
Una partenza in salita, dunque, per un medical drama che racconterà il cambiamento di un uomo che ha perso la memoria e la propria identità, e che cercherà di ritrovare – o trovare davvero per la prima volta – se stesso nella propria professione di medico. La fiction è liberamente ispirata alla vera storia del dottor Pierdante Piccioni, che l’ha raccontata nei due libri Meno dodici e Pronto Soccorso, editi da Mondadori.
Jan Maria Michelini e Ciro Visco dirigono un cast numeroso, che ruota attorno a Luca Argentero ma, attraverso i propri personaggi, ha tante storie da raccontare; tra gli interpreti Matilde Gioli, Sara Lazzaro, Gianmarco Saurino, Giovanni Scifoni, Simona Tabasco, Silvia Mazzieri e Pierpaolo Spollon. Ogni puntata tratterà diversi casi clinici che insieme riusciranno a risolvere, grazie alle loro competenze scientifiche ma anche alla progressiva scoperta delle vite private dei pazienti, che a poco a poco riveleranno aspetti segreti, dimenticati o trascurati. Ciascuno avrà una seconda occasione per riconsiderare alcuni capitoli della propria vita, come una relazione segreta, un legame nascosto, un vizio clandestino, non perdendo mai la speranza di poter ricominciare.
Doc – Nelle tue Mani: la trama
Andrea Fanti è un giovane e brillante primario di Medicina Interna. Le sue diagnosi sono veloci, acute e corrette. È temuto e rispettato dai colleghi e dai pazienti, con i quali è particolarmente distaccato e pragmatico. L’empatia per lui è fuorviante. Ripete spesso infatti che il malato è il peggior medico di se stesso. Questo è in sintesi il dottor Fanti prima dello sparo che spezza in due la sua vita. A premere il grilletto nella sala d’attesa dell’ospedale è il padre di un paziente deceduto nel suo reparto.
Quando si risveglia dal lungo intervento chirurgico, appare subito chiaro che il proiettile ha cancellato dal suo cervello i ricordi degli ultimi dodici anni di vita. Riconosce i colleghi, dei quali nota però, con stupore, le rughe e i cambiamenti. La memoria di Andrea si è fermata a un passo dalla morte di suo figlio Mattia. Scopre la scioccante verità quando dal letto d’ospedale chiede di lui; si trova così a vivere di nuovo il lutto per quella perdita. Non riconosce sua figlia Carolina perché la sua ultima immagine è di lei bambina e non ricorda nemmeno che a causa della scomparsa di Mattia si è separato dalla moglie, dirigente sanitario nello stesso ospedale.
Anche dell’esperienza di primario non ha consapevolezza, né arriverebbe mai a immaginare di essere stato un despota in corsia, severo e freddo con tutti. Ora Andrea è finito improvvisamente dall’altra parte. E’ un paziente inchiodato a un referto inequivocabile: corteccia cerebrale gravemente lesionata. C’è soltanto una cosa che non è cambiata: il desiderio di essere medico. Chiede di poter continuare la sua professione, ma l’unica possibilità che gli viene offerta è quella di ripartire dal basso insieme a chi ha vent’anni meno di lui, a chi come primario ha maltrattato senza pietà. Contro tutto e tutti, Andrea si impegna come non mai per dimostrare di essere ancora il medico brillante che è stato. Scopre anzi che può diventare un medico persino migliore perché ha vissuto l’ospedale anche da “malato”. Perché capisce che l’empatia è in realtà un potente strumento di cura e che una malattia non è solo un rompicapo da risolvere, ma una seconda occasione che la vita a volte concede. Una seconda occasione che va colta.
Cosa ci fanno Don Matteo, Pippo e il maresciallo Cecchini in ospedale? E soprattutto, perché sono con il Doc Andrea Fanti? 🤔 @DocNelleTueMani @DonMatteoRai pic.twitter.com/1qE1gTJBt7
— RaiPlay (@RaiPlay) March 24, 2020
1. Giovanni Egisto ha scritto:
26 marzo 2020 alle 20:33