Assolto per “non aver commesso il fatto“. Marco Carta non ha rubato. E’ questa la sentenza di primo grado del giudice Stefano Caramellino, che oggi si è espresso in merito al processo che vedeva il cantante sardo accusato per il furto di sei magliette (del valore complessivo di 1200 euro) avvenuto in un grande magazzino a Milano. L’incubo giudiziario, incominciato lo scorso 31 maggio, si è concluso nel migliore dei modi per l’artista. Ora, però, il pm impugnerà la sentenza.
La sentenza è arrivata dopo circa due ore di camera di consiglio. In mattinata, il pm di Milano Nicola Rossato aveva infatti chiesto, ai danni del cantante, una condanna di 8 mesi accompagnata da 400 euro di multa; Simone Ciro Giordano e Massimiliano Annetta, i legali di Carta, si erano appellati invece all’innocenza del loro assistito e, confidando nelle registrazioni della Rinascente, avevano chiesto la completa assoluzione.
Come riportato da Repubblica, i legali di Marco – che stamattina ha deciso di non essere presente in aula - non hanno mai avuto alcun dubbio sull’estraneità dell’artista nel furto:
“(Dai filmati, ndDM) risulta tutto quello che è stato detto dalla difesa, ovvero che la signora (Fabiana Muscas, ndr) è entrata nel camerino più di una volta, che non c’è la prova che sia stato Carta a entrare nel bagno a lasciare gli antitaccheggio che sono stati poi ritrovati lì, anche perché dalle immagini emerge che quella massa di antitaccheggio non potesse essere occultata nelle tasche di una persona che porta i jeans aderenti“.
Fabiana Muscas, l’amica di Carta che si trovava insieme a Carta nel grande magazzino e aveva con sé la borsa dove venne trovata la refurtiva, scoprirà il proprio destino il 17 dicembre, giorno in cui il giudice deciderà se accogliere la sua richiesta di poter svolgere lavori di pubblica utilità all’interno di un’associazione di Cagliari che si occupa di aiutare donne vittime della tratta della prostituzione.
Carta ha commentato su Instagram la sua assoluzione:
“Non ho mai smesso di credere. E’ come se oggi mi svegliassi da un brutto sogno. Perché è questo che rimane, solo un brutto ricordo in via d’estinzione. Ringrazio tutte le persone che non hanno mai creduto neanche per un secondo alle cattiverie dette gratuitamente. Grazie alla mia famiglia, ai miei amici, quelli veri. Grazie Sirio, amore mio. Adesso posso riprendere ancora più forte la mia musica e le mie giornate, ora posso tornare a sorridere. Grazie al mio World Paper. Grazie dal profondo del mio cuore ai miei avvocati Simone Ciro Giordano e Massimiliano Annetta”.
Per il cantante, tuttavia, la vicenda potrebbe non essersi conclusa. Il pm Rossato, che oggi ha lasciato l’aula senza fare dichiarazioni, secondo quanto è trapelato impugnerà la sentenza, le cui motivazioni saranno depositate tra 30 giorni.
1. DavideFi ha scritto:
31 ottobre 2019 alle 16:04