22
aprile

La difesa della razza: Gad Lerner su Rai3 racconta l’Italia razzista

Gad Lerner, La difesa della razza

Di razzismo (vero o presunto) ancora oggi si parla. In politica, nella società e, ovviamente, pure in tv. All’analisi giornalistica delle discriminazioni che attraversano (o attraverserebbero) il Paese si aggiunge ora il contributo di Gad Lerner. Da stasera, in access prime time -ore 20.30 – su Rai3, il giornalista presenterà un reportage-inchiesta in sei puntate intitolato La difesa della razza e dedicato proprio al racconto dei pregiudizi – vecchi e nuovi – che gravano sulle minoranze etniche e si manifestano in atteggiamenti di emarginazione o sospetto.

A ottant’anni dalla promulgazione delle Leggi Razziali in Italia, Lerner – che torna su Rai3 dopo Ricchi e Poveri e Islam, Italia – tenterà un’impresa interessante ma a rischio di contaminazioni ideologiche: attualizzare la lezione storica della discriminazione e della persecuzione degli ebrei sotto il regime fascista per analizzare e comprendere, tra analogie e distinzioni rispetto ad allora, le nuove forme di espressione del razzismo nel linguaggio e nei comportamenti, oggi, in Italia.

Il reportage-inchiesta, come anticipato, si articolerà in sei racconti contenenti storie e testimonianze che si misurano con l’insidia del pregiudizio da parte di chi, percependo lo straniero come un diverso, tende alla riproposizione della contrapposizione tra “noi e loro”. Uno spunto, questo, che darà il titolo agli appuntamenti in programma. La prima puntata, infatti, sarà dedicata a “Noi e gli ebrei“. Seguiranno poi “Noi e gli africani“, “Noi e gli arabi”, “Noi e gli zingari“, “Noi e i cinesi” e “Il razzismo contro gli italiani”.

La prima puntata – “Noi e gli ebrei” – si aprirà con le interviste ai capi delle tifoserie sul fenomeno dell’antisemitismo e sull’uso del termine ebreo come insulto per varcare poi, nel centro storico di Roma, il portone dell’elegante Palazzo Wedekind, sede dal 1938 al 1943 della Difesa della Razza, la rivista fascista voluta dal Duce. L’edificio ospita oggi il quotidiano Il Tempo, che il 30 dicembre scorso dedicò la prima pagina a Mussolini “Uomo dell’anno”: Lerner intervisterà il direttore.

Il giornalista si sposterà poi nel Ghetto di Roma, visitato nel ricordo degli 8869 ebrei italiani deportati e uccisi nei lager nazisti, ed incontrerà l’esponente della comunità ebraica Riccardo Pacifici. Oggi, nella Capitale, gli ebrei avvertono un’atmosfera di assedio? Dall’Italia in Israele, a Tel Aviv, Lerner intervisterà anche il rabbino Ariel Toaff sul clima di nuovo antisemitismo che si torna a respirare nel Vecchio Continente. Dopo la visita al Global Service Center della Jewish Agency, che supporta gli ebrei che vogliono immigrare in Israele (anche da grandi città europee, da Londra come da Parigi), Lerner analizzerà con il direttore del Centro per la lotta all’antisemitismo il fenomeno dell’incremento di episodi razzisti contro gli ebrei in Europa.

Uno dei bersagli dell’antisemitismo dei nostri giorni è il finanziere ebreo ungherese George Soros. Lerner ne parla con il giovane filosofo Diego Fusaro e, a Budapest, sede della Central European University considerata dalla propaganda governativa centro di diffusione del “pensiero sorosiano”, con il presidente dell’ateneo Michael Ignatieff e poi con il portavoce di Viktor Orbán, vincitore delle recenti elezioni ungheresi. In chiusura, l’incontro e l’intervista, a Parigi, con Serge Klarsfeld e con sua moglie Beate, gli ultimi “cacciatori di nazisti”.

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