Quando si parla di Resistenza, Gad Lerner cede alle emozioni. E sì, anche all’ideologia. Di fronte ai racconti di chi ha combattuto il nazi-fascismo, il giornalista va in brodo di giuggiole, diventando più partigiano dei partigiani rossi d’un tempo. Nel suo nuovo programma per Rai3, intitolato La Scelta, il conduttore dà spazio alle testimonianze di chi si è speso per liberare l’Italia, senza però preoccuparsi di approfondire la complessità del periodo storico affrontato.
La trasmissione è un collage di interviste che Lerner ha rivolto alle ultime icone viventi della lotta al fascismo. Donne e uomini che hanno contribuito a fare la storia del nostro Paese e che a circa ottant’anni di distanza snocciolano ricordi e memorie. L’operazione, di per sé, è meritoria perché consente ai contemporanei di conoscere ciò che è stato attraverso le voci e i volti dei protagonisti di uno dei periodi più decisivi e controversi.
Peccato che, al cospetto dei Partigiani dell’Anpi, Lerner dimentichi quasi il proprio ruolo di giornalista ed eviti di scavare a fondo, anche quando ci sarebbero gli spunti per farlo. Così, il racconto de La Scelta appare monocromatico e a tratti manicheo, secondo uno schema che rappresenta la Resistenza come uno scontro tra buoni e cattivi. Diversamente, le stesse testimonianze raccolte dal programma suggeriscono che quella combattuta alla fine del Ventennio fu una guerra, brutta come lo sono tutte le guerre. E senza esclusione di colpi da entrambe le parti.
Nella seconda puntata, ad esempio, l’ex partigiano Gastone Malaguti (93 anni) racconta le azioni di guerriglia compiute a danno dei tedeschi, ma il conduttore non indugia sui sacrifici di vite che la Liberazione richiese inevitabilmente anche al fronte dei vinti. Da un punto di vista televisivo, va inoltre sottolineata una scarsità di ritmo, sia nei dialoghi sia nel montaggio. Gli ascolti non eccezionali della trasmissione ne sono la conseguenza.
Sul fronte dei contenuti, emerge invece la volontà di raccontare un solo aspetto della Resistenza. Interpretando a modo suo il titolo del programma, Lerner si è soffermato infatti sulla “scelta” dei partigiani rossi e dei combattenti dell’Anpi ma non ha considerato che tra le valorose fila degli antifascisti in quel periodo c’erano anche cattolici, monarchici, socialisti, liberali, giellisti e semplici cittadini amanti della libertà. Le loro storie? Non pervenute.